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Al via il Piano Operativo Comunale di Piacenza. Intervista all'assessore Bisotti

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Il Poc, per chi non ama le sigle, è il Piano Operativo Comunale, cioè lo strumento atto a dare risultati concreti in materia di urbanistica; più semplicemente, il mezzo attraverso cui si trasforma l’inchiostro in mattoni, espandendo e riqualificando nuove aree. Si tratta, soprattutto, dell’ultimo colpo che l’amministrazione comunale di Piacenza potrebbe sferrare prima della fine del mandato.

Il vicesindaco Timpano e l’assessore all’Urbanistica Bisotti ne sono consapevoli: per questo, venerdì 9 settembre, insieme all’Ordine provinciale degli Architetti, hanno cercato di coinvolgere il maggior numero di piacentini nella stesura del documento, con l’obiettivo di ascoltare e attuare le loro necessità. Il programma organizzativo prevede l’istituzione di appositi “tavoli di lavoro e confronto”, a cui sono stati invitati anche diversi rappresentanti delle associazioni di settore locali. Quest’ultimi, ovviamente, hanno opinioni parecchio discordanti tra loro: durante la riunione, ambientalisti e costruttori edili hanno rimarcato le loro posizioni, dopo che i primi sono intervenuti per denunciare l’eccessiva cementificazione della città.

Silvio Bisotti è pronto, però, ad appoggiare un Poc che non preveda nuove espansioni residenziali, ma solo opere di rigenerazione: «Il Poc permetterebbe scelte drastiche come questa. Bisogna trovare strumenti per incentivare la riqualificazione, per esempio siglando accordi coi privati, seppur molto difficili, per reinvestire. Si paga, purtroppo, una crescita scomposta degli anni ’50 e ’60, sia dal punto di vista dell’ambiente che della qualità della vita».

Che intenzioni avete sull’area verde privata tra via XIV Maggio e via Morigi, da tempo abbandonata nel degrado?

«La sua destinazione urbanistica è già stata decisa: un parco pubblico. Stiamo cercando i fondi per procedere all’esproprio»

Silvio Bisotti

Quali linee di indirizzo intendete proporre per il comparto dell’ex-Consorzio Agrario?

«Attualmente, vi sono immobili industriali in pessime condizioni, con permeabilità zero. Si andrebbe ad aumentare questo parametro, recuperando l’esistente e riqualificando il resto»

Secondo lei, i cittadini hanno avvertito l’operato del suo mandato?

«È difficile da valutare. Nell’inconscio collettivo pare che non tutti abbiano tenuto conto delle condizioni svantaggiose in cui ha operato questa amministrazione, costantemente in termini di emergenza e ristrettezza: i dipendenti comunali sono stati dimezzati. Certamente, non si denota per grandi obiettivi raggiunti. Non siamo riusciti a far percepire i risultati fino in fondo, ma il tempo sarà più onesto nei nostri confronti»

Sarebbe pronto a ricoprire di nuovo un ruolo in Giunta, se vincesse il centrosinistra nel 2017?

«Adesso penso a portare a casa il mandato nel miglior modo possibile. Ho una certa età. Non sgomito, rimango a disposizione del partito»

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.