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English Corner – Il derby di Manchester e il business che travolge il calcio
Il calcio inglese non si ferma mai, non conosce soste e non cessa di stupire.
Si parte all’ora di pranzo con un tiratissimo derby di Manchester: il City di Guardiola contro lo United di Mou. Tatticismo esasperato? Tiki Taka in stile blaugrana? Gli “esperti da bar” dicono che si accorderanno per il pareggio, così da non farsi male a vicenda. Nulla di tutto ciò, il derby non delude mai! Le due squadre se la giocano alla morte, seguendo lo spirito del football Made in England: alla fine, il migliore in campo non si chiama Ibra o Pogba, ma De Bruine, l’anatroccolo rosso.
In Scozia torna l’old firm, Celtic Glasgow-Rangers: una “partita nella partita”, senza tempo, senza fine…. Il sogno di ogni tifoso è poter essere lì, sugli spalti a cantare You’ll Never Walk alone! Goleada del Celtic, termina 5-1 per i padroni di casa.
Nel pomeriggio, il West Ham si presenta all’Olimpico: in questo stadio, perde un po’ del fascino e dell’anima che, in questi anni, gli ha permesso di essere la squadra inglese allo stato puro. Con le tribune distanti e lontano dai vicoli di Green Street, i claret and blue sembrano aver perso la loro identità, e infatti subiscono 4 gol dal Watford.
Alcuni tifosi vengono espulsi ed altri si accomodano al centro commerciale Westfield, collocato di fronte allo stadio, per consumare un tè caldo, disinteressandosi del match.
Purtroppo, è lo stesso Football a fregarsi dei tifosi: il business travolge tutto!
Domani è un altro giorno, God Save English Football!
Piero Trenchi (alias Billy Hamilton)