politica
Famiglia in difficoltà, l’assessore Cugini chiede aiuto su Facebook: «Facciamo una colletta»
La politica è sempre più social, non c’è dubbio. La è per chiedere la fiducia dei cittadini, anzi degli utenti, con campagne elettorali all’ultimo “mi piace” e programmi per stravolgere il Paese in centoquaranta caratteri. Ora però la è anche quando, dopo essere arrivata nei luoghi competenti per dare delle risposte, non rinuncia a domandare il sostegno “extra-istituzionale” attraverso internet.
È l’esempio dell’assessore al welfare di Piacenza Stefano Cugini, che pochi giorni fa ha pubblicato su Facebook una richiesta d’aiuto alquanto controversa, apprezzata e criticata allo stesso tempo: «Ho bisogno di comprare dei libri di testo per due bimbi di una famiglia in grandissima difficoltà. Come Ente pubblico è problematico fare questa operazione. Servono seicento euro, ci contiamo per arrivare a seicento membri che donano un euro? Organizziamo questa gara di solidarietà collettiva?». Una pioggia di commenti ha travolto l’assessore, sostenendolo e partecipando alla raccolta fondi, oppure rimproverandolo e pretendendo tali soluzioni dalla Giunta di cui fa parte.
Con quel messaggio, non ha temuto di trasmettere un senso di impotenza dell’amministrazione?
«No, forse con un po’ di incoscienza. Vengo dal mondo del volontariato, ho questo limite: se intravedo un bisogno, mi attivo per risolverlo. Sono orgoglioso del lavoro dei servizi sociali locali, in questo caso non si trattava di sopravvivenza ma di diritto allo studio. È stata una bella occasione, mi sono buttato nel canale dei social e ho proposto qualcosa di positivo, alla faccia delle tante bestialità divulgate ogni giorno. Non capisco di cosa dovrei vergognarmi».
Sul sito del Comune di Piacenza, è disponibile il bando per richiedere la fornitura gratuita dei libri scolastici. Lei invece si è affidato a Facebook, piuttosto che utilizzare uno strumento pubblico. Ha perso fiducia nelle istituzioni?
«Stiamo parlando di bandi che prevedono dei rimborsi. Per rimborsare qualcosa, occorre avere i soldi per procedere all’acquisto. Questa famiglia non ha denaro da anticipare, perciò mi è sembrato molto più semplice trovare un modo per comprarli».
Durante il suo operato, ha già intrapreso iniziative di questo tipo?
«Una sola volta. Avevo bisogno dell’arredamento per una camera da letto per una famiglia bisognosa. Ho pensato di chiedere aiuto su un gruppo Facebook con molti iscritti. Dopo ventiquattro ore, avevo raccolto il necessario».
Qual è il livello di povertà a Piacenza?
«La capacità di copertura del welfare in città è circa del 25% rispetto al bisogno, un dato in linea con quelli nazionali. Riusciamo a intercettare le nuove povertà. Al contrario, le numerose condizioni di marginalità sono difficilmente mappabili, anche a causa della titubanza ad esporsi».
Diversi piacentini hanno disapprovato l’azione di Cugini, poiché non avrebbe adottato un piano programmatico capace di far fronte all’emergenza a trecentosessanta gradi, andando in soccorso solamente ad una delle tante famiglie che attraversano momenti non facili. L’assessore, tuttavia, ringrazia chi si è gia recato alla libreria Romagnosi per donare: «Sono stati presi due piccioni con una fava: si è creato un senso di comunità e si sta risolvendo un problema senza utilizzare soldi pubblici». Con ostinazione, annuncia: «Quando avrò a disposizione tutti i libri, posterò una foto sul gruppo».
Thomas Trenchi