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Autobus, che caos! Le polemiche di studenti, genitori e commercianti non si placano
Il trasporto pubblico piacentino non smette di tenere vivo il dibattito tra istituzioni e cittadini. Le polemiche di quest’ultimi, organizzati in comitati di studenti, genitori e commercianti, continuano ad infiammarsi, proprio come i tre pullman che in questi mesi hanno preso fuoco sulle strade della città. Seta, la società che gestisce il servizio, cercando di porre rimedio, ha annunciato quindici nuovi veicoli entro marzo. Non sarebbe però solo la manutenzione degli automezzi a rendere insoddisfatta l’utenza, ma anche la pianificazione gestita da Tempi Agenzia: «Non è la scuola a doversi adeguare agli orari dei pullman, bensì il contrario – commenta la vicepresidenza del Romagnosi – . Per il nostro istituto, la campanella scolastica delle tredici non è coperta, soprattutto per Carpaneto e la Valtidone, costringendoci a dare innumerevoli permessi di uscita anticipata. Lo abbiamo già segnalato diverse volte all’assessore Cisini». Ciò si sarebbe amplificato ulteriormente con il recente spostamento del capolinea di Piazza Cittadella al piano caricatore della Lupa, in via dei Pisoni, a cui è conseguita l’attivazione di navette per raggiungere la nuova autostazione.
Il Liceo Gioia è un’altra delle realtà coinvolte direttamente in queste trasformazioni, che i rappresentanti dei genitori, dopo aver ascoltato le opinioni dei loro figli (sostenute da più di millenovecento firme), ritengono particolarmente negative. Al centro delle loro critiche ci sarebbe la navetta, «che parecchi liceali – chiarisce Laura Lusardi, presidente del Consiglio d’Istituto – devono raggiungere, correndo con lo zaino sulle spalle, per non perdere la coincidenza». I referenti dei genitori hanno cominciato ad organizzare dei sopralluoghi sulle linee, in modo da avere le idee più chiare.
La questione autobus è così ampia che è arrivata a toccare addirittura i commercianti: il comitato degli esercenti di Piazza Cittadella ha dato vita ad una petizione, chiedendo la soppressione delle navette e il ripristino del capolinea davanti alle loro vetrine. Il motivo? Lo spiega Davide D’Aquila, gestore di una tabaccheria nella zona: «Il commercio è in crisi, soprattutto in centro storico. L’amministrazione, invece di provare a ridare ossigeno alle nostre attività, ha modificato le corse, comportando la perdita di una buona fetta della clientela». Il disagio potrebbe amplificarsi ulteriormente quando, secondo gli annunci della Giunta, nei prossimi mesi partirà il cantiere per il parcheggio interrato in Piazza Cittadella, che ridurrà ulteriormente il passaggio dei cittadini nell’area.
Anche gli studenti stanno alzando la voce: UDS e Controtendenza, venerdì 7 settembre, hanno organizzato uno sciopero. I due movimenti, notoriamente sindacati studenteschi di sinistra, mettendo da parte le rivalità politiche (forse inconsapevoli di farlo), hanno alzato le bandiere rosse e rivendicato una battaglia dei “rivali” della Lega Nord: le agevolazioni sulle tariffe degli autobus non rinnovate dalla Provincia qualche mese fa, approvate nella scorsa legislatura su proposta dei consiglieri del Carroccio. “Ribaltiamo Seta e Renzi” era lo striscione in testa al corteo, accompagnato da altri slogan relativi all’antifascismo e all’anticapitalismo. Tralasciando però le digressioni ideologiche presenti nella manifestazione, la battaglia sulle tariffe è più che mai attuale: il Comune di Piacenza, infatti, starebbe valutando di aumentare i prezzi dei biglietti urbani.
Insomma, le polemiche non s’arrestano, il caos è sia dentro che fuori gli abitacoli a quattro ruote. Come dice il proverbio, sembrerebbe d’essere passati dalla padella alla brace. Anzi, da Piazza Cittadella alla Lupa.
Thomas Trenchi