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L'ex magistrato Colombo dice No alla riforma costituzionale: «Non si faranno passi avanti»
Gherardo Colombo ha tolto la toga, si è dimesso dalla magistratura e ha scelto di impegnarsi civilmente con la scrittura. Da magistrato, ha condotto inchieste su corruzione, mafia e terrorismo, contribuendo alla scoperta della Loggia P2 e al processo “Mani Pulite”.
Oggi è presidente della casa editrice Garzanti e autore di diverse opere, attraverso cui cerca di trasmettere la cultura della legalità e della cittadinanza: «La lettura offre un contributo fondamentale per diventare liberi, autodeterminandosi e partecipando al processo di crescita dello Stato. Gli italiani rispettano le regole, ma non quelle della Costituzione. Badano ad altri codici, come quelli della corruzione».
Di Costituzione ha parlato nel suo ultimo libro “Sono stato io. Una Costituzione pensata per i bambini”, che sta presentando in giro per l’Italia. In occasione della fiera piacentina “Il Libro Giusto”, a cui Colombo ha preso parte per ritirare un premio, ha espresso la propria opinione sulla riforma del governo Renzi: «Non mi piace, si sarebbe potuto fare meglio. Ci sono troppi aspetti per i quali ritengo che non produrrà i risultati prospettati. Non ci aiuterà ad avere quel che viene promesso, salvo qualche minimo risparmio. Non si faranno neanche dei passi avanti: i sindaci e i consiglieri regionali non riusciranno a ricoprire contemporaneamente la carica di senatori in modo efficiente. In Germania vige un sistema analogo, ma lì i componenti del senato sono nominati come effettivi rappresentanti delle regioni, con una disposizione che prevede l’obbligo di mandato, cioè di anteporre la volontà della regione. In Italia, invece, saranno nominati nei consigli regionali proporzionalmente, tenendo conto della differenza delle forze politiche, senza vincolo di mandato. In poche parole, saranno rappresentanti di partito che potranno votare a proprio piacimento».
Thomas Trenchi