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curiosità

Attimi dalla Thailandia, la “terra dei mille sorrisi”. Le note di viaggio di Piero Verani

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Piove a KHAO LAK e da una delle sue splendide spiagge scrivo qualche pensiero su queste due settimane thailandesi. Non ho nessun titolo per farlo, ma Thomas me l’ha chiesto e allora ci provo. Partirò dalla mia esperienza e arriverò lì, alla mia esperienza. Senza pretese, molto semplicemente.

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Martedì. Chi è nato di martedì, come me, ha come riferimento il Buddha reclinato. Che, mi ha spiegato Eddie***, non dorme bensì medita sdraiato. (A qualche compagno di scuola di specializzazione post laurea si allargherà la bocca in un sorriso…). Dunque, nelle moltissime bancarelle che si trovano in giro si possono trovare piccole statuine del Maestro (il Buddha thailandese non è un dio) nelle varie posizioni, intero oppure con la testa e basta. Ma attenzione: la testa, esposta in quasi la totalità delle bancarelle, viene sequestrata in aeroporto, perché “non è rispettoso” (e perché ricorda la pratica del furto delle teste dei Buddha originali dai templi), quindi meglio non comprare teste di Buddha, ma semmai figure intere; inoltre, poiché Buddha non è una decorazione, ne è sconsigliato il tatuaggio. Alla mia domanda “ma perché cercano di venderlo anche se sanno che è vietato uscire dalla Thailandia con una testa di Buddha”, la risposta è arrivata con difficoltà e suonava più o meno così: “La gente le compra, loro vendono e guadagnano; non gli interessa se poi i souvenir vengono sequestrati in aeroporto”.

*** Eddie è la guida thailandese che ha portato una decina di persone in un tour da Bangkok al nord del Paese attraverso le principali città a livello storico e culturale. Lo ha fatto con il sorriso, con pazienza, disponibilità, efficienza, elargendo piccole perle di filosofia buddista per far digerire levatacce e qualche disagio che va messo in conto quando si esce dal proprio comodo giardino. Eddie ha senso dell’umorismo e conosce gli italiani dato che ha fatto da guida ai turisti thailandesi in Italia e agli italiani in Thailandia.

Buddha viene rappresentato in una posizione specifica per ogni giorno della settimana: il Buddha di ciascuno è quello del giorno della propria nascita. In base a questo schema le persone avrebbero caratteristiche ben definite: per dire io sarei romantico (!), dovrei piacere a tutti indipendentemente dal sesso… Comunque di Buddha, grandi e piccoli, ne ho visti tantissimi: in tutte le posizioni possibili, illuminati e non ancora illuminati (cioè, rispettivamente, senza capelli e con i capelli), autentici e ricostruiti in modo simile all’originale, ricoperti d’oro e non, alcuni decapitati e altri sopravvissuti a incendi appiccati nei ‘wat’ (templi) per sciogliere l’oro; i ladri rivendevano le teste delle statue e l’oro…

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Taxi colorati. Il giorno della settimana in cui si nasce influenza anche il colore dei taxi: i miei taxi – se avessi una ditta di taxi, o anche solo un taxi, in Thailandia – sarebbero rosa: il colore del martedì è il rosa, e ogni giorno avrebbe il suo colore. Inizialmente pensavo ci fosse un gemellaggio con Borgo Val di Taro (Parma), dove il tarobus è una corriera tutta rosa; ma i motivi dei tanti taxi rosa che ho visto a Bangkok sono altri.

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Terra dei mille sorrisi. È una delle frasi da cartolina che si usano per dipingere il ritratto di un luogo che si vuole vendere bene. Beh di gente con un sorriso contagioso ne ho vista davvero tanta. Thailandesi che ridono tra di loro, con i turisti, sempre. Tranne quando sfilano a Palazzo Reale: qui siamo in pieno lutto nazionale e i thailandesi, tutti in nero e molto coperti nonostante il caldo, fanno anche 8 ore di coda per salutare il Re Rama IX, scomparso il 13 ottobre scorso, tra i più longevi di sempre e tra i più amati. Il nono re della sua dinastia ha dato al popolo acqua e luce gratis, ha costruito un ospedale (a Bangkok) che risulterebbe fra i migliori al mondo e, non appena divenuto re, giovanissimo, ha scelto una dimora meno imperiale del Palazzo Reale.

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Mercato galleggiante e mercato del treno. Entrambi i tipici mercati sono situati nella zona di Bangkok. Il primo si può attraversare a bordo di barchette che portano fino a quattro persone oltre al conducente e si muovono agilmente nel reticolo di vie fluviali dove si trovano negozietti su palafitte. Il mercato del treno sorge invece intorno ai binari di un treno locale che conduce a un grande mercato di grossisti: i piccoli commercianti che non trovano posto nel mercato principale si sono stabiliti un po’ prima lungo il percorso; quando ritraggono le tende è il segnale che sta arrivando il treno e conviene spostarsi ai lati dei binari…

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Campo da calcetto galleggiante. Nel villaggio musulmano di Panyee, costruito da immigrati indonesiani su palafitte, si consumano epiche partite di calcetto su campi galleggianti nella baia di Phangnga, mentre chi non gioca può navigare su internet.

Chelsea. Molti i tifosi del Chelsea (il calcio è seguito da pochissimi anni, ci dice la guida). Nonostante Londra sia a 10.000 km di distanza, chilometro più chilometro meno, si vedono ragazzi con magliette o pantaloncini dei Blues – qualcuno addirittura ha messo lo stemma del club sulla targa della propria automobile.

Donne giraffa. Donne che indossano anelli intorno al collo, dall’età di cinque anni e per tutta la vita, nella speranza di somigliare in più possibile a cigni.

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James Bond Island. Non potevo esimermi dal visitare l’isola dove è stato girato Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro.

Elefante. Raccoglie esperienza, ci spiega la guida. Elefanti utilizzati per il lavoro dei campi così come, un tempo, in guerra. Ovunque si trovano maglie, borse, sciarpe, orecchini, ciondoli con elefanti.

Agricoltura. Felici se piove per le coltivazioni agricole che sono un elemento trainante dell’economia thailandese. Il Paese esporta più riso della Cina. (Il Paese non si regge solo sul turismo).

Accettazione. Tra le pillole di saggezza di questo viaggio c’è il discorso sull’accettazione fatto dalla guida. Proviamo a tradurlo: la sofferenza nasce spesso dallo scarto tra un ideale mai raggiunto e una realtà sempre al di sotto delle aspettative; non si può controllare tutto e inoltre è inutile arrabbiarsi per ciò che è al di fuori delle nostre possibilità di controllo.

Rabbia. È un tabù. Nessuno suona il clacson ecc. Emozione non tollerata, rifiutata. Ci viene detto, per esempio, che è meglio fare una doccia fredda piuttosto che discutere con il partner. Un italiano che ha sposato una donna thailandese conferma questa enorme difficoltà nel porsi in modo così diverso rispetto alla rabbia e spiega che di fronte all’atteggiamento tipicamente thailandese verso la rabbia ci si sente ignorati, tanto quanto il problema appare evitato, mai veramente affrontato, nell’impossibilità di raggiungere una sintesi.

Yin e Yang. Anche quando tutto sembra negativo, c’è qualcosa di positivo. E viceversa. La consapevolezza di ciò dovrebbe aiutare a relativizzare tutte le cose.

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Connessione. Internet “ovunque”. Ho visto internet e satellitari su palafitte e dimore in apparenza fragili e situate in luoghi non propriamente city.

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Andare. L’importante è muoversi, non importa come: ogni mezzo possibile via terra (tuk tuk, bici, risciò, motorini, taxi colorati…) e via fiume o mare per spostarsi in città.

Verticale. I carichi sui cassoni dei pick up sono spesso piuttosto alti. I thailandesi trasportano un sacco di cose, di continuo ovunque: dalle metropoli ai piccoli centri urbani, dappertutto, si vedono passare furgoni con persone sedute nel cassone (o i più disparati oggetti…). L’importante è spostarsi e spostare. Comunque le persone sono pronte ad accettare eventuali incidenti con relativa calma.

Piero Verani

 

Psicologo psicoterapeuta. Presidente di Cinemaniaci Associazione Culturale, membro del consiglio nazionale di Ucca, docente di corsi di cinema e critica per ragazzi, ex collaboratore della rivista Nocturno Cinema, direttore artistico della rassegna estiva di cinema all’aperto di Piacenza, ideatore del Premio Cat (workshop e contest della recensione cinematografica dedicato alla memoria di Giulio Cattivelli).