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Piacenza, degrado e sporcizia sotto il Ponte del Po – VIDEO

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Degrado, sporcizia e incuria. Sulla sponda piacentina del fiume Po, il disagio è enorme: diversi stabili privati sono occupati abusivamente, trovandosi in una situazione al limite della dignità umana. Percorrendo pochi metri attraverso le piante selvatiche e le erbacce (trascurate da chissà quanto tempo) che si trovano ai lati di Via del Pontiere, in quella che è una malsana “foresta urbana” cosparsa da cocci di vetro, vestiti stracciati e accatastamenti di immondizia, sembra di non essere a Piacenza.

Spicca un condominio giallo di quattro piani, dove vivono illegalmente almeno dieci persone, compreso un bambino. Quest’ultimo, che ha all’incirca otto anni, gioca seduto in terra, sull’asfalto, con un bastone di ferro e un pitbull marrone che gli gironzola attorno. Il padre, avvicinandosi alla rete di ferro che delimita l’area, intima ad andarsene, non vuole essere fotografato «per evitare che la polizia ci sgomberi», urla con un accento dell’Europa dell’Est, parlando a malapena la lingua italiana. Il filo spinato, posizionato in alcune parti del perimetro, funge da attaccapanni; infatti, vi sono appese mutande e magliette. Le finestre sono sventrate, i vetri rotti, alcune paiono esser state murate – inutilmente – in passato, visti i resti di mattoni e calcestruzzo. Da una di queste, sbuca un tubo di scarico, apparentemente di un impianto di riscaldamento in funzione. Non manca nemmeno l’elettricità: «Siamo qui da 15 anni, abbiamo un generatore a benzina per la corrente», ammette l’uomo.

Sempre nella zona, con il corso d’acqua all’orizzonte, è possibile imbattersi in altri fabbricati che, come si nota dalle coperte accartocciate e dalle di bottiglie di alcol, diventano un rifugio notturno per i senzatetto. Il tutto è ricoperto dalla cappa di smog proveniente dal traffico sul Ponte del Po, che unisce l’Emilia-Romagna alla Lombardia.

Mirta Quagliaroli (Movimento 5 Stelle), commentando la problematica, punta il dito contro «lo scarso pragmatismo dell’amministrazione, che non ha mai attuato il progetto urbano “Waterfront Po”, sbandierato per valorizzare le zone rivierasche del fiume. L’abbandono aumenta con una velocità preoccupante – prosegue la Quagliaroli -, soprattutto per il rischio sanitario e per la sicurezza dei luoghi a pochi passi dal centro città. Il degrado non è nato in una notte, ma si è formato durante gli anni, mentre qualcuno fingeva di non vedere o accusava i piacentini di avere solo “percezioni” errate della realtà».

Luca Zandonella, segretario cittadino della Lega Nord, lancia una proposta: «Bisognerebbe intervenire direttamente con gli agenti della Polizia Municipale e aprire uno sportello comunale che permetta ai cittadini di segnalare le condizioni di degrado. L’attuale giunta a guida PD preferisce tollerare queste situazioni, piuttosto che contrastarle».

Thomas Trenchi

 

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.