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Centrodestra, intervista a Zanardi (Forza Italia): «Trespidi sarebbe un ottimo sindaco»

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«Massimo Trespidi sarebbe un ottimo sindaco. Lo stimo, ho sempre manifestato il mio appoggio per lui. È un politico di rilievo, capace di fare squadra, un moderato che può avere delle visioni lungimiranti. Saprebbe ottenere consensi inaspettati». L’esponente di Forza Italia Gloria Zanardi ha le idee chiare sul futuro della coalizione di centrodestra, che si presta ad affrontare le elezioni amministrative in primavera. Nei giorni scorsi, sulla pagina Facebook “Riprendiamoci Piacenza”, è stato lanciato un sondaggio sul possibile candidato del centrodestra, chiedendo al popolo del web di esprimere la propria preferenza con un like. Alcune personalità papabili messe in gioco sul social sono state Parietti, Struzzola, Polledri, Saccardi, Putzu, Foti, Colosimo, Trespidi, Zarbano, e la stessa Zanardi: «Mi lusinga essere tra quei profili, metterei “mi piace” sul mio nome. Una giovane donna sarebbe una decisione coraggiosa, finalmente fuor di stereotipo. Anche se non fossi io, una figura femminile sarebbe una valida proposta».

Stai pensando seriamente di proporti come candidata?

«Non mi vedo così antitetica. Milito in Forza Italia da 15 anni, ho sempre partecipato ai banchetti, investito energie, soldi e tempo per la causa, perciò sarei disponibile ad affrontare la campagna elettorale. Certamente, dopo tre mandati fallimentari del Partito Democratico, sarebbe difficile prendere in mano il Comune di Piacenza. È fondamentale circondarsi di collaboratori esperti, in modo da avere un supporto costante».

Qual è l’identikit ideale?

«Una persona in grado di condividere esperienze e contenuti, che sappia ascoltare, con autorità e autorevolezza. A Dosi è mancata, infatti il deficit della sua gestione è evidente. Di solito, si distingue tra “persone della società civile” e “politici”. Su questa divisione nutro forti dubbi, ritengo che svilisca entrambi i concetti, perché il civico dovrà comunque fare delle scelte politiche».

Il centrodestra piacentino pare frammentato, i litigi in Forza Italia e nella Lega Nord sono all’ordine del giorno. Pensate di riuscire a governare davvero la città?

«All’interno dei partiti ci sono un po’ di problemi, alla pari del Pd. Credo che col buonsenso sia tutto ricucibile, mettendosi in testa che l’obiettivo è amministrare, con spirito costruttivo, senza personalismi».

È solo una speranza?

«Mi auguro che l’incontro di sabato scorso in via Martiri della Resistenza, “Ripartiamo da No…i!”, non sia stato un evento di facciata, ma un’occasione per dimostrare che siamo realmente uniti e determinati. Anche nei pochi confronti interni che facciamo, sembra che si stia lavorando nella stessa direzione».

Il programma deve essere preparato dai consiglieri comunali o dalle segreterie?

«Serve l’interazione di chiunque. I consiglieri sono quelli che hanno ben chiare le necessità, per 5 anni le hanno affrontate a contatto coi cittadini. Quest’ultimi saranno il supporto principale: le idee vanno costruite dialogando con i piacentini».

Le primarie rimangono un miraggio?

«È uno strumento che non utilizziamo quasi mai. Dipende da come vengono concepite: quelle del Pd sono inutili, contribuiscono ad amplificare gli scontri».

Nelle Regionali del 2014, a Piacenza, la Lega ha preso il 28%, invece Forza Italia il 13%. È un vantaggio che il Carroccio, secondo te, vuole sfruttare per dettare le regole?

«La Lega è cresciuta molto, ha un forte peso politico, e giustamente vorrà dire la sua. È un’opinione da ascoltare, purché non pretenda che l’aspirante primo cittadino abbia per forza il suo simbolo».

Il Movimento 5 Stelle sarebbe in grado di governare la città?

«Dipende. Mi pare che i tre consiglieri comunali lavorino in modo adeguato. A Torino amministrano bene, a Roma è un disastro. Temo che, essendo talmente preoccupati di non apparire come gli altri, non facciano nulla per non sbagliare, rimanendo immobili».

Cosa rimproveri alla Giunta Dosi sul tema richiedenti asilo?

«Non si sono accorti abbastanza in tempo dei problemi che c’erano, se non in prossimità delle elezioni… L’amministrazione non riesce a gestire gli immigrati in maniera adeguata. Le colpe principali sono a livello nazionale. Il Comune, però, appartiene alla stessa area politica, pertanto dovrebbe comunicare le difficoltà ai vertici, facendo sentire la propria voce a muso duro».

L’assessore Cugini ha criticato pubblicamente la prefettura.

«Sì, ultimamente l’ha fatto, ma troppo tardi. Dovevano cercare di avere subito delle relazioni con gli organi competenti per evitare che la situazione peggiorasse. È mancata la credibilità».

Sei favorevole all’ulteriore sviluppo logistico di Piacenza? Alibaba ha chiesto di realizzare uno stabilimento di 960mila metri quadri.

«Non sono contraria a priori. Si devono valutare i modi con cui s’insedierà l’azienda, conciliandoli con il rispetto dell’ambiente e l’inquinamento. Questo interessamento conferma la posizione geografica favorevole di Piacenza. Risulterebbe difficile rifiutare così tanti posti di lavoro».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.