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Aumento tariffe autobus, Legambiente preoccupata per l'inquinamento
La tariffa urbana dell’autobus aumenta: in seguito alla manovra di riordino approvata dal Comune di Piacenza, la corsa singola passa da 1.20 a 1.50 euro. Si accentuano, di conseguenza, anche le preoccupazioni di Legambiente: «Ad ogni euro speso nella mobilità sostenibile corrispondono tanti euro sottratti alle spese sanitarie, perciò il rialzo delle tariffe non è una risposta adeguata. Occorre creare le condizioni per rendere più attraente il trasporto pubblico».
L’estensione della validità del biglietto da sessanta a settantacinque minuti, l’introduzione di agevolazioni per alcune fasce di cittadini e la domenica ecologica fissata dal sindaco Dosi (che prevede un blocco totale dei mezzi in molte zone della città), non bastano a convincere gli ambientalisti: la convinzione è che – essendo il traffico veicolare tra i massimi imputati per la presenza di polveri sottili nell’aria – non siano sufficienti «dieci ore di sospensione del traffico per abbassare le polveri. Si tratta di una scelta simbolica ed educativa, ma inefficace dal punto di vista pratico. E’ necessario prevedere più giorni di blocco totale, fino al miglioramento accertato da Arpae, ovviamente accompagnati da una offerta alternativa adeguata in termini di trasporto pubblico, assolutamente gratuita».
Dall’inizio del 2017, infatti, si sono registrate più di venti giornate con il superamento dei livelli consentiti di PM10 (microgocce di detriti e fumo sparse nell’atmosfera) nella provincia di Piacenza. Dal 24 gennaio sono stati violati per sette giorni consecutivi i valori limite di PM10, con misurazioni elevate anche nelle date seguenti.
«Sono i provvedimenti strutturali a lungo periodo – spiega Legambiente – quelli che potranno cambiare la situazione, iniziando col disincentivare i mezzi privati, aumentando le zone Ztl, riducendo i limiti di velocità, inibendo il transito e la sosta dei veicoli davanti alle scuole. Occorre inoltre modernizzare il parco autobus in modo non inquinante, realizzare carreggiate dedicate, creare aree di posteggio e di interscambio modale nelle periferie, rivedere la frequenza e i percorsi dei pullman: maggiore è la disponibilità delle corse e maggiore è l’attrattività del trasporto pubblico».
Direzioni intraprese in alcune realtà europee: il sindaco di Parigi Hidalgo ha dichiarato che dal 2020 i diesel non potranno più circolare nella capitale francese, mentre il sindaco di Londra Sadiq Khan ha alzato del 50% la tariffa della sosta per le auto diesel e anticipato al 2019 la Ultra-Low Emission Zone, un’area all’interno della quale tutte le macchine dovranno soddisfare gli standard di emissione di gas o pagare una tariffa giornaliera per viaggiare. A Piacenza, invece, si spera in un «salto di qualità determinato dall’efficienza del mezzo pubblico, ad oggi decisamente al palo, visto che viene utilizzato solo nell’8,7 dei casi – conclude Legambiente -. Nel bilancio della Regione, oltre l’80% delle risorse è destinato alle strade, lasciando le briciole alla mobilità sostenibile. Si riveda radicalmente il sistema, non prestando attenzione solo al borsellino».
Thomas Trenchi