salute
Lezione di defibrillatore, Progetto Vita si rivolge agli studenti – VIDEO
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Sopravvivere ad un arresto cardiaco è anzitutto una questione culturale, «perché crescere con la consapevolezza di poter intervenire contribuisce a dare risultati di maggiore efficacia», spiega Stefania Bertocchi di “Progetto Vita”.
Così, per non smettere di fare la differenza, alcuni istruttori dell’associazione si sono rivolti alle classi quinte del Liceo Gioia, per illustrare le tecniche di pronto intervento per problemi cardiovascolari, utilizzando il defibrillatore: «Noi docenti di educazione fisica – chiarisce Antonella Ciocchi, professoressa del Gioia – abbiamo voluto supportare tale programma. In questo modo, si sensibilizzano i giovani ad aiutare l’altro, salvandogli la vita. Nella nostra scuola è presente un defibrillatore, a disposizione anche della cittadinanza»
Gestire una situazione di arresto cardiaco significa velocità e prontezza, i tempi sono fondamentali. Lo conferma l’istruttore Sebastiano Cipriano, che pochi giorni fa ha salvato la vita ad un nuotatore: «Ero al Polisportivo, ho notato un po’ di trambusto, un signore è stato portato a bordo vasca. Non respirava. Abbiamo fatto ciò che ci è stato insegnato, attivando la catena dei soccorsi: è stato allertato il 118, siamo corsi a prendere il defibrillatore, applicato gli elettrodi e scaricato la scossa. Fortunatamente, dopo venti secondi si è ripreso. Non bisogna farsi dominare dalle emozioni, ma concentrarsi sul tecnicismo».
Ogni anno 800.000 persone muoiono di arresto cardiaco, circa 1000 al giorno in Europa, una ogni otto minuti in Italia. Visto che non è possibile disseminare il territorio di infermieri, i referenti del “Progetto Vita” sottolineano quanto sia importante istruire chiunque ad utilizzare il DAE, al di là della competenza medica. «Intervenire nei primi cinque minuti fa la differenza. Da quando è nato “Progetto Vita”, sul territorio la sopravvivenza in seguito ad arresto cardiaco è aumentata dal 16% al 50%», prosegue Bertocchi.
Tra gli studenti, c’è chi è gia esperto della materia. Ad esempio Alessia Bragoli, che s’impegna come volontaria della Pubblica Assistenza: «Ho imparato ad usare il defibrillatore due anni fa, incluso quello in ambulanza. È sempre una soddisfazione soccorrere le persone, vedere i loro sorrisi e ricevere i ringraziamenti. È inspiegabile»
Thomas Trenchi