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Diga di Monticelli, nessuna protezione nella “risalita”. L’allarme per i bambini

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Realizzato per salvaguardare le biodiversità del fiume Po, il corridoio di risalita per i pesci ad Isola Serafini, nel comune di Monticelli d’Ongina, rischia invece di mettere in serio pericolo i residenti del paese, in particolare i più piccoli.

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Si tratta del più importante intervento di questo tipo in Italia, costato all’incirca 5 milioni di euro di fondi pubblici, pagati in parte dall’Ue, dalle regioni Emilia-Romagna e Lombardia, dalla Provincia di Piacenza e da  AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po). La costruzione, già entrata in funzione, pur non essendo ancora stata inaugurata, permetterà a undici specie ittiche di superare l’ostacolo della centrale elettrica di Isola Serafini, tramite un passaggio per i pesci adiacente alla diga, in prossimità del punto in cui confluisce l’Adda, e completare così il proprio ciclo riproduttivo, garantendo la continuità del corso d’acqua e ripristinando le rotte migratorie degli storioni.

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Insomma, un impianto nuovo di zecca, fondamentale per la fauna della Pianura Padana, ma già pericolante: infatti, come risulta evidente dalle fotografie scattate da alcuni cittadini preoccupati, sia sulla parete in cemento armato, sia sulle scale d’accesso e uscita, non vi sono né ringhiere né cancelli per evitare che qualcuno possa scivolare e cadere dentro il “corridoio” fluviale. A lanciare l’allarme è stato il sannazzarese Guido Ferrari, con un video di denuncia su Facebook: «La rampa a chiocciola è priva di protezione, cosa succederebbe se un bambino si arrampicasse? I signori che si candideranno alle elezioni, presentandosi con le loro varie liste, dove sono? Chi se ne interessa?».

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Sembra che la struttura non sia stata messa minimamente in sicurezza sotto questo punto di vista; per di più, trattandosi di un’opera pubblica accessibile a tutti, le misure preventive di tutela non dovrebbero essere trascurate, prima che accada una disgrazia irreversibile. Mentre dalla cabina di monitoraggio con vetrata verso il canale si monitoreranno gli animali in transito, con una gabbia di cattura che consentirà di studiarli o di prelevarli, a pochi metri vi potrebbe essere una grande voragine a cielo aperto, una trappola per i bambini in zona troppo curiosi o sbadati, qualora non si rimediasse prontamente con la cartellonista e le precauzioni idonee. Basterebbe un semplice parapetto. Forse, troppo semplice per la macchina italiana, abituata a fare dei piccoli (e vitali, come in questo caso) accorgimenti una filastrocca senza fine.

 Thomas Trenchi

Scandaloso…Monticelli D"Ongina..Comune dove abito …questa è la risalita dei pesci costruita mentre si sta Costruendo la Conca di Navigazione…Chi vigila sulla Sicurezza di Questa Struttura.? In Primavera ci sono le Amministrative…dove sono Gli Amministratori e i Futuri Antagonisti ….Qui c'è un problema di sicurezza e loro saranno solo concentrati a fare le loro liste elettorali …mentre questa struttura accessibile a tutti per me non è in Sicurezza…Se un minorenne venisse qui e cadesse dentro?Non bisognerebbe applicare sul muro in cemento armato una recinzione?Chiudere tutte le scalette con dei Cancelleti? Cari Signori Amministrare è una cosa Seria…non solo fare articoli e passerelle…

Pubblicato da Guido Gianluca Ferrari su Sabato 4 marzo 2017

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.