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Degrado, il Prefetto al Comune: «Intervenite». Le repliche di assessori e Sulpl
«Degrado inaccettabile, servono interventi urgenti». Lo ha sentenziato il Prefetto di Piacenza Anna Palombi, con tono perentorio e deciso, invitando l’Amministrazione ad intervenire in tempi rapidi per risanare le situazioni di degrado dell’ex mercato ortofrutticolo, del parcheggio della stazione ferroviaria e di alcuni sottopassi. «E’ necessario che il Comune intervenga con urgenza per bonificare i siti, attraverso una radicale pulizia e con le chiusure degli accessi, ove necessario, per evitare occupazioni abusive» ha dichiarato il prefetto, durante la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Ha proseguito sottolineando «la necessità di effettuare con immediatezza gli interventi di pulizia degli immobili dove la sporcizia ed il degrado sono intollerabili. Occorre, altresì, potenziare i sistemi di videosorveglianza cittadina. La Polizia municipale, infine, deve mettere a disposizione almeno nei fine settimana pattuglie notturne per la rilevazione degli incidenti stradali».
Una sortita che non è stata apprezzata dalla Giunta di Palazzo Mercanti che, in una nota congiunta firmata dall’assessore ai servizi sociale Stefano Cugini, dall’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti e dall’assessore al bilancio Luigi Gazzola, ha puntualizzato: «Innanzitutto ci sorprende il taglio autoritario delle disposizioni impartite dalla Prefettura al Comune atteso che le competenze e gli interventi necessari spettano a più soggetti e non possono essere scaricati platealmente sull’ente locale. Ci sembra un ingiustificato accanimento da parte di un interlocutore istituzionale contro il quotidiano impegno di chi amministra. Anche per una questione di coerenza rispetto a quando siamo noi a chiedere controlli e rigore sui soggetti gestori dell’accoglienza profughi. Situazioni per le quali non otteniamo né ascolto né interventi conseguenti. E’ bene che si sappia che le misure urgenti invocate nell’occasione non sono a costo zero ma destinate a gravare in primis su un bilancio che non ha risorse a disposizione. Come il Sindaco ha già assicurato, è in fase di elaborazione, con Seta e Consorzio Agrario, un progetto volto, nei tempi e previa individuazione delle risorse necessarie, ad abbattere tre costruzioni prossime al terminal degli autobus e a garantire la pulizia dell’ex ortofrutta. Quanto al potenziamento dei sistemi di sorveglianza è noto che a Piacenza sono già installate 56 telecamere per il controllo del traffico oltre a quelle della ZTL. Un’ulteriore telecamera di questo tipo è in previsione per il 2017 mentre il Piano delle opere pubbliche prevede per i prossimi anni una spesa di altri 700.000€ per installare telecamere per il controllo del traffico e la lettura di targhe».
Nemmeno gli agenti della Polizia Municipale l’hanno fatta “passare liscia” al prefetto Palombi. Miriam Palumbo, referente del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale, ha replicato che «è assurdo che una tale carica istituzionale, deputata più di ogni altra a gestire e a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, all’improvviso sembra destarsi dal lungo torpore ed accorgersi del degrado dilagante e dell’insicurezza reale e non percepita e così inizia a sparare sulla croce rossa, puntando il dito contro l’anello debole della catena, e cioè il Comune con il suo Sindaco e i suoi Agenti della Polizia Municipale. Forse il suo intento è quello di sollevare polveroni per distogliere l’attenzione dei cittadini dal problema reale e dilagante della mancanza di sicurezza o peggio ancora perché non ha contezza della realtà che la circonda. Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente l’Assessore Stefano Cugini che ha colto nel segno. Vogliamo anche ricordare al signor Prefetto che il politico è un rappresentante eletto dal popolo, mentre i burocrati come lei sono dipendenti, quindi lasci fare alla politica il suo lavoro».
«La Polizia Municipale – continua la Palumbo – è sotto dimensionata e prima che arrivino i 13 nuovi agenti e vengano adeguatamente formati passerà ancora molto tempo. Intanto il Corpo ha perso altri pezzi a seguito di mobilità e certificazioni mediche; nonostante ciò il Prefetto chiede alla Municipale di espletare il servizio notturno nei fine settimana? Con quali uomini?». La Palumbo punta infine il dito contro la disparità normativa che affligge il Corpo della Municipale: «Tra l’altro consigliamo al Prefetto di rileggersi attentamente l’art.12 del Codice della Strada: anche li siamo gli ultimi degli ultimi, nonostante la Polizia Municipale di Piacenza rilevi circa mille incidenti l’anno, cosa che tutti gli altri organi citati nel suddetto articolo non fanno nello stesso arco di tempo. La Polizia Locale stante la legislazione in merito ha tutte le altre funzioni che nessun altro organo di polizia svolge contemporaneamente: edilizia, commercio, ambientale oltre a funzioni di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza; e in tutta sincerità, dopo l’ennesimo benservito dato alla Polizia Locale con il Dl Sicurezza Urbana, che nulla ha voluto concedere alla Categoria in termini di tutele e diritti, continuando a relegarci in un angolo come impiegati comunali in Divisa, per salvaguardare evidentemente centri di potere dei vertici delle altre Forze dell’Ordine, ce ne guarderemo bene dal continuare ad immolarci per fare i Poliziotti. Lo faremo quando avremo parità di trattamento, la nostra Vita e la nostra Sicurezza non valgono meno. Quando espletiamo servizi congiunti con altre forze di Polizia non sempre percepiamo, ad esempio, l’indennità di ordine pubblico. Non abbiamo lo stesso trattamento pensionistico e non ci è concessa nemmeno la “Causa di servizio”, cioè nel caso un agente si prende una coltellata o un colpo di pistola starà a casa in mutua, come un qualsiasi impiegato comunale, perdendo almeno il 30% dello stipendio. Non si trascuri inoltre il divieto per noi di accedere alla banca dati Sdi, cioè durante un normalissimo posto di controllo, potremmo avere davanti un terrorista, ma non siamo in grado di appurarlo, a meno che non ci appoggiamo alle Forze dell’Ordine per l’accertamento».
Thomas Trenchi