politica
Commissione delle Elette: cos’è e cosa fa. Quagliaroli: «È discriminante»
«Inefficace ed autoreferenziale». La grillina Mirta Quagliaroli definisce così la Commissione speciale delle Elette del Comune di Piacenza, nata nel 2012 per vigilare e combattere le disparità di genere. A presiedere il tavolo istituzionale, riunitosi nel corso del 2016 per sette volte, è il consigliere di Forza Italia Lucia Girometta, che non conta però sull’appoggio totale della componente femminile di Palazzo Mercanti: oltre a Quagliaroli, anche Erica Opizzi, Barbara Tarquini e Lucia Rocchi non hanno aderito. «L’autoreferenzialità non è utile alla causa, perché senza il contributo degli uomini risulta impossibile affrontarla realmente a trecentosessanta gradi – condanna Quagliaroli -. La Commissione è composta da sole donne che si riuniscono per discutere di parità; senza l’inclusione degli uomini, rischia di mancare la loro consapevolezza del problema. Ritengo discriminante dover usufruire di uno spazio separato per far sentire la nostra voce e le nostre istanze, le quali devono essere le istanze di tutti. Probabilmente, tale ente oggi esiste solo per dare importanza ad una presidenza».
Nella relazione annuale del 2016 della Commissione delle Elette, si legge che «l’attività è stata indirizzata verso l’approfondimento delle tematiche quali salute, crisi economica, occupazione, aumento del disagio sociale, complicazioni delle straniere, condizioni delle mamme», con il coinvolgimento dell’Assessore Comunale alle Pari Opportunità, del Consigliere Provinciale di Parità, dell’Azienda A.U.S.L. di Piacenza, delle organizzazioni sindacali, del mondo della scuola e di varie organizzazioni professionali.Concretamente, però, spicca solo l’appoggio ad alcune iniziative: la Giornata internazionale della donna, la manifestazione “I giorni di Pulcheria”, la ricorrenza contro la violenza sulle donne del 25 novembre, il progetto di cura e prevenzione delle mutilazioni genitali femminili (rivolto in particolare alle comunità di immigrati), la partecipazione ad incontri con il Centro Famiglie. Sono state approfondite ed analizzate anche altre tematiche (il rispetto della privacy nel primo accesso al Pronto Soccorso in caso di violenza, l’applicazione delle nuove norme in materia di part-time, le conseguenze della crisi economica sul lavoro femminile), tuttavia – secondo l’esponente dei 5 Stelle Mirta Quagliaroli – «si sarebbero dovute affrontare nella Commissione 3, che si occupa di sociale, condividendole con gli uomini e comprendendo il loro punto di vista, non in questa maniera ghettizzante. Mi domando quale tematica femminile, tanto da meritare un gettone di presenza di 63 euro, possa escludere l’interesse di un consigliere maschio».
Non ha digerito la critica Laura Rapacioli del Partito Democratico, la quale non esclude che i colleghi uomini possano assistere alle sedute: «Può partecipare chiunque. Sono iscritte solo le donne per rimarcare la centralità delle politiche di pari opportunità, si tratta infatti di una commissione speciale conforme al regolamento, che affronta appunto un argomento speciale, di grande rilevanza. Nel momento in cui le donne partiranno dallo stesso gradino dell’altro sesso, quando non ci sarà più bisogno delle quote rosa, allora la Commissione potrà essere definita “normale”».Thomas Trenchi