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La sinistra si stringe a Rabuffi: “Piacenza in Comune” è la lista civica

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Sono due i colori che possono riassumere al meglio la candidatura a sindaco di Luigi Rabuffi, ex assessore comunale, dimessosi nel 2014 dalla giunta Dosi: il rosso e il verde. Il rosso di una sinistra che, proprio nello stesso giorno in cui il Pd presenta il suo candidato Paolo Rizzi (CLICCA QUI), rivendica uno spazio indipendente, basato «sul dialogo e la cooperazione». Il rosso di un volto, quello di Luigi Rabuffi, visibilmente emozionato, sorridente e cordiale con i simpatizzanti, che sceglie di dare il calcio d’inizio alla campagna elettorale nella cooperativa Infrangibile, della quale custodisce in tasca le chiavi, dimostrandosi un punto di riferimento per una realtà storicamente “rossa”. Insiste sulle parole “lavoro”, “povertà”, “ascolto”: «Spesso, purtroppo, ci imbattiamo in anziani, anche piacentini, che frugano nei cassonetti, alimentandosi dei nostri rifiuti. La miseria è sempre più preoccupante. La cooperativa dell’infrangibile è uno splendido luogo d’aggregazione, un esempio da esportare in tutta la città, per tornare a stare insieme». Poi affronta «il tema fondamentale dell’ambiente», che aggiunge una tonalità verde al discorso e rivela quello che sarà il suo cavallo di battaglia: «La lotta all’inquinamento è un elemento essenziale per poter vivere bene, in salute. Sono troppe le malattie causate dallo smog. Bisogna intervenire».

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Ci sono entrambi, questi due colori, nello stemma della lista civica con la quale Rabuffi correrà: si chiama “Piacenza in Comune”, nasce dall’appello pubblico lanciato da centottantotto persone circa venti giorni fa: «Partendo dall’invito e dall’appoggio di quasi duecento firme, ho deciso di intraprendere questa avventura – spiega Rabuffi -. Perfino il logo è stato scelto in democrazia, durante una cena, tra i miei sostenitori. A Piacenza occorre condividere gli obiettivi e fare squadra. La politica si è personalizzata troppo, noi siamo un gruppo coeso, una forza sola. Essere al servizio della gente è la cosa più importante che si può fare nella vita».

«Quando c’è in gioco qualcosa di grande, non c’è disaffezione verso il voto – prosegue -. Il referendum del quattro dicembre l’ha dimostrato. Noi non ci esprimeremo mai contro qualcuno, semmai contro qualcosa. Tutti hanno diritto ad esternare il loro parere. Voglio guardare avanti, il passato serve a non commettere i medesimi errori. Per esempio nei confronti dei giovani che scappano dall’Italia, trasferendosi nei Paesi con maggiori opportunità».

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Porte aperte a chiunque, pur con un sistema di valori dal quale non si deve prescindere: «Ringrazio Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e Possibile, che hanno aderito alla lista, spogliandosi dalle loro vesti e mettendosi al servizio dell’entusiasmo per conquistare la città». Nella conferenza stampa erano presenti anche alcune personalità del sociale, nonché le referenti del comitato di quartiere di via Arata, che hanno dichiarato l’appoggio “apolitico” a Rabuffi: «Luigi ci ha dato una grossa mano da assessore. Grazie a lui, oggi abbiamo gli strumenti legali, e non solo, per pulire il parco della nostra zona e renderci utili alla comunità. Siamo testimoni della sua voglia di lavorare con onestà e concretezza».

Thomas Trenchi

 

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.