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Lega di Piacenza in trasferta nel lodigiano: «Sosteniamo l'oste che ha ucciso il ladro»
Hanno mangiato salumi misti, risotto con salsiccia e raspadüra, tortelli al sugo di arrosto, polenta, patate al forno, coniglio e, per decretare l’abbiocco finale, una fetta di crostata. Il motivo che ha spinto nove leghisti piacentini a raggiungere Gugnano, piccola frazione di Casaletto Lodigiano, però, non è stato prettamente gastronomico. Gli esponenti del Carroccio, infatti, hanno fatto visita a Mario Cattaneo, il ristoratore di sessantasette anni che ha ucciso un ladro rumeno entrato a rubare nel suo locale con tre complici.
Il tentato furto è avvenuto circa venti giorni fa, in piena notte: secondo le ricostruzioni, una volta sentito l’allarme, l’oste avrebbe imbracciato il fucile e, dopo una breve colluttazione con uno dei malviventi, fatto fuoco contro uno dei ladri ferendolo a morte alla schiena. Mario Cattaneo, oggi, è indagato per omicidio volontario. Anche il consigliere regionale Matteo Rancan, il segretario provinciale Pietro Pisani e il segretario cittadino Luca Zandonella, hanno partecipato alla trasferta nel ristorante-tabaccheria “Dei Amis”.

Il segretario cittadino della Lega Luca Zandonella e il ristoratore Mario Cattaneo
Nella tavolata, certamente, sarà scappata qualche battuta riguardo le prossime elezioni amministrative di Piacenza, viste le ore tumultuose che il centrodestra ha appena trascorso per scegliere il candidato a sindaco, in balia dei dietrofront di Forza Italia e delle prese di posizione della segreteria emiliana della Lega. Il tema principale della serata, tuttavia, è stato quello legato alla legittima difesa: «Mario è una persona squisita, che si è trovata a dover difendere la propria vita e la propria attività – chiarisce Rancan -. Deve essere chiaro che per tutelare i propri beni, la propria persona e le persone care, la difesa sempre legittima! Chi entra in casa nostra, nel nostro negozio o nella nostra azienda, deve essere consapevole che può uscirne steso! Gli ho detto che siamo al suo fianco». Sulla stessa linea d’onda del segretario federale Matteo Salvini: «Spero che nessuno si trovi davanti ad uno a volto coperto e armato. Il Parlamento tiene ferma da quattro anni la proposta sul principio del rafforzamento della legittima difesa – ha rincarato Salvini nelle scorse settimane -. Il 25 aprile saremo a Verona per chiamare a raccolta gli italiani per bene, i quali non vogliono fare i pistoleri ma, se aggrediti, pretendono di potersi difendere. Un Paese è libero se può difendersi. Il mio modello non sono gli Usa, ma gli svizzeri».
Thomas Trenchi
