salute
«Non esagerare col gnocco fritto». Alla scoperta della crono-alimentazione
«La frittura non è il metodo di cottura più sano. Se proprio devo mettere sotto accusa un prodotto tipico, tocca al fatidico gnocco fritto con salume, oppure alla coppa e alla pancetta DOP, ahimè con parecchi grassi saturi, dannosi per la salute. Non amo l’espressione “evitare”: questi prodotti non devono essere presenti sulle tavole con elevata frequenza». A mettere in guardia dal più comune vizio del pranzo domenicale, almeno per chi frequenta le trattorie piacentine e ama i piatti tradizionali, è la dietista Fosca Marazzi, che ha recentemente pubblicato il saggio “Crono-alimentazione: come rimanere in forma tutta la vita – Consigli pratici per onnivori, vegetariani e vegani, sedentari e sportivi”. In questo libro «ho voluto offrire una lettura più consapevole sulla possibilità di alimentarsi secondo i principi della cronodieta», spiega la dottoressa, «una dieta che asseconda i nostri ritmi biologici migliorando la salute e il peso corporeo. Mangiare bene significa mangiare nella giusta quantità e qualità, senza privarsi di cibo e senza iperalimentarsi». La dottoressa Fosca Marazzi fa un appello al buonsenso, per superare le mode e le ossessioni: «Per dire basta alla frustrazione di diete drastiche e sbilanciate che seguono le mode è necessario comprendere come funziona il nostro organismo».
Cos’è la crono-alimentazione?
«Con il termine “crono-alimentazione” viene introdotto un nuovo concetto di alimentazione che asseconda i nostri ritmi biologici, fornendo i nutrienti nel momento ideale della giornata e ottenendo i migliori benefici dagli alimenti. Il nostro organismo in alcune fasce orarie è più predisposto ad utilizzare i nutrienti a scopo energetico, mentre in altre è più predisposto ad accumulare energia sotto forma di adipe. Rispettare i criteri indicati dalla cronodieta significa raggiungere più facilmente il peso forma e mantenerlo nel tempo».
Quando si parla di alimentazione, qual è l’errore più comune?
«Il timore che i carboidrati facciano ingrassare. Purtroppo, a diffondere questa convinzione hanno contribuito anche alcuni professionisti del settore. In realtà, i carboidrati forniscono quattro chilocalorie al grammo esattamente come le proteine, a differenza dell’alcool e dei grassi che ne forniscono rispettivamente sette e nove. Sarebbe invece opportuno considerare l’indice glicemico e insulinemico degli alimenti e agire di conseguenza, assumendo i carboidrati negli orari più opportuni della giornata, a seconda dei criteri della crono-alimentazione».
Quali sono i pro e i contro della dieta vegana?
«Ci sono infinità di studi scientifici che dimostrano che i prodotti vegetali sono ricchi di antiossidanti e fattori protettivi, mentre le proteine animali – se consumate in eccesso – sono cancerogene. Il limite della dieta vegana è che espone a maggiori rischi di carenze, in particolare per la vitamina B12, dunque è necessario che venga adeguatamente bilanciata da professionisti. Il “fai da te”, in questo caso, è davvero sconsigliato. La posizione dell’ADA (American Dietetic Association) nei confronti della dieta vegana è tranquillizzante anche per i bimbi più piccoli, sempre a patto che sia adeguatamente programmata».
A proposito di iperalimentazione: le diete tanto in voga, ad esempio quella di Lemme, sono attendibili?
«Oggi regna l’abbondanza sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. I supermercati eccedono di offerte, con prodotti prelibati e gustosi, ma decisamente poco sani. Mangiamo troppo, lo dicono le statistiche: in Italia è aumentata in modo allarmante l’obesità infantile e le malattie correlate. Sempre più frequentemente ricevo in ambulatorio bimbi obesi con problemi di colesterolemia. Che dire poi delle diverse mode alimentari che nascono come funghi, sbilanciate, per nulla salutari e che non hanno in nessun modo uno scopo educativo».
Il cibo è diventato un’ossessione?
«Pare proprio di si. Il cibo va considerato un alleato, invece per molti è diventato un problema. Sono troppi anni che la televisione invia messaggi sbagliati, infatti i giovani ricercano una magrezza talvolta esagerata. Per altri il cibo è usato come strumento per ottenere un aumento della massa muscolare, iniziando già la mattina con consumi elevati di proteine animali e ignorando ciò che la scienza ci insegna. C’è bisogno di maggiore educazione alimentare. Ricordiamo che un alimento entra a fare parte delle nostre cellule, pertanto ha un grande potenziale biologico che va sfruttato con intelligenza».
Thomas Trenchi