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«La mia casa popolare è invasa dagli scarafaggi, mi sento un cittadino di serie B» – FOTO
In mezzo a muffa, muri scrostati e scarafaggi, ci sono pile e pile di carte bollate e lettere che Giuseppe Albano, residente in una casa popolare alla Farnesiana insieme alla moglie e due figli, ha inviato in questi anni alle istituzioni (in particolare al Sindaco e all’Azienda sanitaria locale) per lamentarsi della condizione in cui vive. «L’intonaco è gonfio e le componenti prefabbricate si scrostano», spiega Albano, sollevando un pezzo di muro con la mano, «ho dovuto isolare i buchi nelle finestre e nelle pareti con la gommapiuma, che tra l’altro devo cambiare periodicamente perché si impregna di muffa. Vicino alle prese elettriche ci sono perdite d’acqua, molti tubi sono scoperti, i termosifoni sono pericolanti. Nella camera dei bambini entra l’aria, rischiano di ammalarsi. E se si facessero male? I tecnici del Comune, interpellati più volte, mettono solo qualche “pezza”, dicendomi che non hanno i soldi per risolvere la situazione». È questa la fotografia che Albano scatta della propria abitazione, collocata in un grosso complesso di almeno settanta appartamenti Acer (l’azienda che gestisce le case popolari) in via Marinai D’Italia. Vuole testimoniare quelli che, secondo lui, sono «locali invivibili e trascurati, dalle cantine al tetto».
A tutto ciò, s’aggiungerebbe anche il problema degli insetti: «Siamo letteralmente invasi dagli scarafaggi, non so da dove entrino. Abbiamo messo delle esche, ci hanno dato degli spray, ma nulla da fare. In questi giorni i miei figli si sono trasferiti dai nonni, perché abbiamo riempito la casa di DDT, pertanto l’aria è tossica, non si può respirare». Ieri mattina, l’uomo ha protestato presentandosi negli uffici pubblici con un sacchetto pieno di scarafaggi. Oggi tra Giuseppe Albano e Acer è in corso una battaglia legale, che rende la situazione ancora più complicata. In questi mesi, l’Amministrazione comunale ha operato alcuni accertamenti nell’abitazione. Lui, comunque, su Facebook si dice pronto a incatenarsi in piazza Cavalli «proprio il giorno delle elezioni, in segno di protesta, richiamando l’attenzione dei media. È anche una questione di salute: la muffa nei muri, tramite l’inalazione involontaria, potrebbe comportare disturbi quali asma, bronchiti, sinusiti e polmoniti croniche. Mi sento trattato come un cittadino di serie B». Albano abita in questo alloggio popolare dall’agosto 2016, dove «pago tutti i mesi un affitto di quasi cento euro, che nell’ultimo periodo si è leggermente abbassato», prima invece si trovava in un’altra struttura in via Taverna. Chiede, insomma, che «rendano vivibile questo alloggio, oppure me ne diano un altro».
Presente al sopralluogo anche il capolista della Lega Nord Luca Zandonella, che ha commentato: «Il tema delle case popolari è a noi molto caro. La nuova amministrazione dovrà rivederlo assolutamente, anzitutto per quanto riguarda le assegnazioni: non è possibile che, nelle graduatorie del 2017, oltre il 50% delle abitazioni sia andato a famiglie straniere. Perciò introdurremo un “quoziente Piacenza”, che favorirà i piacentini. Inoltre, la scarsa cura dei locali non è una novità, purtroppo le segnalazioni sono numerose. Non si possono lasciare i bambini all’interno di case poco sicure, senza nemmeno la libertà di giocare. È intollerabile».
Thomas Trenchi