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«La mia casa popolare è invasa dagli scarafaggi, mi sento un cittadino di serie B» – FOTO

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IMG_1521.JPGIn mezzo a muffa, muri scrostati e scarafaggi, ci sono pile e pile di carte bollate e lettere che Giuseppe Albano, residente in una casa popolare alla Farnesiana insieme alla moglie e due figli, ha inviato in questi anni alle istituzioni (in particolare al Sindaco e all’Azienda sanitaria locale) per lamentarsi della condizione in cui vive. «L’intonaco è gonfio e le componenti prefabbricate si scrostano», spiega Albano, sollevando un pezzo di muro con la mano, «ho dovuto isolare i buchi nelle finestre e nelle pareti con la gommapiuma, che tra l’altro devo cambiare periodicamente perché si impregna di muffa. Vicino alle prese elettriche ci sono perdite d’acqua, molti tubi sono scoperti, i termosifoni sono pericolanti. Nella camera dei bambini entra l’aria, rischiano di ammalarsi. E se si facessero male? I tecnici del Comune, interpellati più volte, mettono solo qualche “pezza”, dicendomi che non hanno i soldi per risolvere la situazione». È questa la fotografia che Albano scatta della propria abitazione, collocata in un grosso complesso di almeno settanta appartamenti Acer (l’azienda che gestisce le case popolari) in via Marinai D’Italia. Vuole testimoniare quelli che, secondo lui, sono «locali invivibili e trascurati, dalle cantine al tetto».

A tutto ciò, s’aggiungerebbe anche il problema degli insetti: «Siamo letteralmente invasi dagli scarafaggi, non so da dove entrino. Abbiamo messo delle esche, ci hanno dato degli spray, ma nulla da fare. In questi giorni i miei figli si sono trasferiti dai nonni, perché abbiamo riempito la casa di DDT, pertanto l’aria è tossica, non si può respirare». Ieri mattina, l’uomo ha protestato presentandosi negli uffici pubblici con un sacchetto pieno di scarafaggi. Oggi tra Giuseppe Albano e Acer è in corso una battaglia legale, che rende la situazione ancora più complicata. In questi mesi, l’Amministrazione comunale ha operato alcuni accertamenti nell’abitazione. Lui, comunque, su Facebook si dice pronto a incatenarsi in piazza Cavalli «proprio il giorno delle elezioni, in segno di protesta, richiamando l’attenzione dei media. È anche una questione di salute: la muffa nei muri, tramite l’inalazione involontaria, potrebbe comportare disturbi quali asma, bronchiti, sinusiti e polmoniti croniche. Mi sento trattato come un cittadino di serie B». Albano abita in questo alloggio popolare dall’agosto 2016, dove «pago tutti i mesi un affitto di quasi cento euro, che nell’ultimo periodo si è leggermente abbassato», prima invece si trovava in un’altra struttura in via Taverna. Chiede, insomma, che «rendano vivibile questo alloggio, oppure me ne diano un altro».

IMG_1533.JPGPresente al sopralluogo anche il capolista della Lega Nord Luca Zandonella, che ha commentato: «Il tema delle case popolari è a noi molto caro. La nuova amministrazione dovrà rivederlo assolutamente, anzitutto per quanto riguarda le assegnazioni: non è possibile che, nelle graduatorie del 2017, oltre il 50% delle abitazioni sia andato a famiglie straniere. Perciò introdurremo un “quoziente Piacenza”, che favorirà i piacentini. Inoltre, la scarsa cura dei locali non è una novità, purtroppo le segnalazioni sono numerose. Non si possono lasciare i bambini all’interno di case poco sicure, senza nemmeno la libertà di giocare. È intollerabile».

Thomas Trenchi

 

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.