curiosità
Girometta e Zanardi: mamma e figlia si danno il cambio in Consiglio Comunale
Così simili e così diverse. «Io sono più combattiva, lei è più diplomatica. È una differenza generazionale». Gloria Zanardi, da poco eletta consigliere comunale a Piacenza con la lista civica “Trespidi Sindaco”, parla della madre, Lucia Girometta, consigliere comunale uscente e attiva supporter durante la campagna elettorale della figlia. Entrambe bionde, occhi chiari, appassionate di politica, con un recente (e burrascoso) passato in Forza Italia. Oggi si danno il cambio sul seggio del Consiglio Comunale: Girometta esce, Zanardi entra. Non poteva essere altrimenti in una famiglia nella quale candidarsi è una tappa evolutiva, che bene o male arriva, come lo svezzamento o i primi passi su due gambe. «Mi sono candidata appena ho potuto. Avevo ventuno anni, in circoscrizione 3», racconta Zanardi, che ha scelto di correre per Palazzo Mercanti in sostegno all’ex presidente della Provincia, ottenendo ben 336 preferenze. «L’amore per la politica è naturale», prosegue la neoeletta, «fin da piccola ne sento parlare. Mio nonno è stato sindaco di Cerignale per diciott’anni, mio zio ha avuto ruoli amministrativi. Quando avevo quindici anni, vi è entrata anche mia madre… Insomma, ho sempre respirato quell’aria».
La mamma, Lucia Girometta, ci tiene a precisare che non ha cominciato a fare politica da giovanissima. «Ho preferito anteporre altre priorità: il lavoro, gli studi, la famiglia, i figli, la laurea, perché non ho mai utilizzato le istituzioni come mezzo per scalare i ranghi. È vero, Gloria è cresciuta nella politica. In casa mia è vietata la televisione in cucina, perciò a tavola si dibatte anche d’attualità». Cosa sarebbe successo se una di voi avesse avuto un orientamento diverso? «È mia figlia, l’avrei rispettata comunque. Inoltre ho ottimi amici di sinistra», ammette Girometta, «tuttavia sarebbe stato quasi impossibile non vederla avvicinarsi al centrodestra». Zanardi vuole prendersi la sua indipendenza: «La mia visione coincide con quella di mia madre, ma è maturata autonomamente dalla sua influenza».
Continuano a ripetere che a separarle è una «questione d’età». Gloria Zanardi ne ha compiuti trentuno a fine marzo. Quelli di Lucia Girometta, invece, non si possono svelare: sarebbe maleducazione. Per settimane si sono incrociate sui giornali, con comunicati e interviste; poi Girometta ha fatto un passo indietro, impugnando i volantini e cominciando a distribuire i “santini” della figlia. Immigrazione, degrado, sicurezza e disagi quotidiani sono le tematiche che hanno affrontato maggiormente. Non sono mancati neanche gli appelli al centrodestra, prima del tumultuoso divorzio tra gli schieramenti di Trespidi e Barbieri (quest’ultima sostenuta da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia). «Non amiamo gli inciuci, per questo talvolta non veniamo prese in considerazione. Ci vantiamo di non essere delle professioniste della politica», sostengono entrambe.
Non mancano gli scontri domestici. «Spesso abbiamo visioni diverse», spiega Zanardi. «Io sono più giovane, dunque ho uno sguardo più idealista. Lei è più quadrata». «A volte battibecchiamo. Io sono più accomodante, mentre lei è più polemica», ribatte Girometta, «ma immancabilmente capace e puntuale. Sembro una mamma poco obiettiva, però riconosco a Gloria una vivacità intellettuale non indifferente. Le ribadisco sempre di pensare prima alla sua professione», ma senza volerle negare l’impegno politico. Il confronto, alla lunga, ha scalfito il rapporto: «Analizzare il punto di vista altrui è stato costruttivo. Purtroppo, ci vediamo poco».
Thomas Trenchi