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Sorride la Val Trebbia: Liguria e Piacenza lavorano per nuovi rilasci dal Brugneto

Nel piacentino, i rilasci dalla diga del Brugneto non sarebbero ancora sufficienti. I sindaci della Val Trebbia e Regione Liguria lavorano per un nuovo accordo. Oggi l’incontro tra Maloberti (Lega Nord) e l’assessore Rixi

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La Val Trebbia può finalmente accennare, con molta precauzione, un sorriso. Grazie all’impegno dei sindaci piacentini, la vallata potrebbe presto mettere una pezza importante all’emergenza siccità. La Liguria, infatti, starebbe seriamente valutando di fare un passo indietro e concedere ulteriori rilasci idrici dalla diga del Brugneto, l’invaso al confine con il territorio genovese, tra i principali imputati per la carenza d’acqua a fini irrigui.

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Diga del Brugneto, al confine tra Piacenza e Genova

In questi giorni, le istituzioni liguri e piacentine sono entrate in contatto con maggiore concretezza. Oggi a Rovegno, piccolo Comune al confine con l’Emilia-Romagna, il leghista Giampaolo Maloberti e l’assessore ligure allo sviluppo economico Edoardo Rixi si sono incontrati. Per Rixi è stata l’occasione di evidenziare il sostegno alla riapertura del presidio imprenditoriale dell’acqua minerale “Alta Valle”, la cui sorgente si trova a 740 metri d’altezza. Quest’ultima rappresenterebbe occupazione e sicurezza per le comunità montane. I due hanno colto la palla al balzo anche per aprire il capitolo dedicato alla diga del Brugneto.

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L’incontro tra l’assessore ligure Rixi e alcuni rappresentanti della Val Trebbia

Il 25 luglio, il primo cittadino di Rottofreno Raffaele Veneziani, il collega di Bobbio Roberto Pasquali, l’assessore di Gazzola Ferdinando Callegari e l’architetto Simona Cerutti in rappresentanza del comune di Ottone, sostenuti dai sindaci di Rivergaro, Corte Brugnatella e Coli, hanno raggiunto Genova per confrontarsi di persona con l’assessore della Regione Liguria Giampedrone ed esprimere – con forte consapevolezza – il bisogno vitale di maggiori rilasci d’acqua. «L’incontro è stato positivo: i rilasci dalla diga del Brugneto potrebbero proseguire anche oltre la scadenza fissata del prossimo 4 agosto. L’emergenza in atto impone un cambio di rotta – ha commentato l’esponente della Lega Nord Giampaolo Maloberti, a capo della comitiva -. Lo sforzo del Carroccio, insieme agli altri schieramenti politici, nel solo interesse della nostra provincia, è significativo. Dalle parole vogliamo che si passi velocemente ai fatti. Oggi la capienza dell’invaso corrisponde a 25 milioni di metri cubi, di cui, stando agli accordi presi tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Liguria, durante il periodo estivo ne vengono rilasciati 4 milioni verso il Trebbia a fini irrigui e ambientali. Non sono sufficienti, è evidente. L’acqua è una delle principali fonti di ricchezza per l’economia agricola e turistica di Piacenza». Perciò, sacrificarla nel nome di incomprensioni politiche sarebbe illogico e controproducente.

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Il fiume Po a Piacenza

Di acqua si parla anche in città, dove la siccità si è fatta sentire con meno invadenza. L’assessore con delega alla Valorizzazione del Grande Fiume Filiberto Putzu recentemente ha svelato il sogno di realizzare un porto interno sul Po che favorisca il commercio e l’escursionismo. Il cittadino Daniele Spina nutre alcuni dubbi, specificati in queste brevi righe che ha inviato a Sportello Quotidiano: «Il problema siccità diventa inesorabilmente più serio di anno in anno. Forse sarebbe opportuno riflettere più approfonditamente, onde evitare spese che in un futuro non troppo roseo potrebbero rivelarsi inutili. Quei denari sarebbe meglio investirli in bacini di contenimento per accumulare l’acqua durante il periodo delle piogge».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.