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Appello all'Amministrazione comunale: realizzate un'area per cani al Parco Montecucco
Al parco Montecucco la Polizia Municipale multa chi non porta il cane al guinzaglio. È totalmente assente, però, un’area sgambamento. Già due anni fa erano state raccolte duecento firme dai residenti.
Con il centrodestra al governo della città, il pugno di ferro della Polizia Municipale si vede anche nelle piccole cose. Una di queste, per esempio, è il contrasto a chi non porta il cane al guinzaglio nei giardini pubblici. Nel parco Montecucco, l’area verde di circa sedici ettari collocata a sud-ovest di Piacenza, qualche settimana fa la voce si è sparsa velocemente tra i passanti: «Attenzione: i vigili danno la multa, non si può tenere il cane libero. Un mio amico ha dovuto pagare cinquanta euro. Alcuni agenti fanno i controlli in borghese…», si vociferava da una panchina all’altra.
Effettivamente, nonostante per tacito accordo i cani abbiano sempre scorrazzato nel Montecucco, il Regolamento di Polizia Urbana e per la Convivenza Civile in Città lo vieterebbe. L’articolo che è stato applicato dagli agenti recita: “Fatte salve le norme vigenti in materia di animali, nei luoghi pubblici o liberamente accessibili, fatta eccezione per le aree di sgambamento appositamente individuate, i proprietari di cani devono obbligatoriamente condurre gli animali al guinzaglio”. Chiaro, semplice e categorico.
Tuttavia, oltre ad attuare – giustamente – le regole e a sanzionare chi non le rispetta, bisognerebbe interrogarsi su come risolvere il problema, piuttosto che continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. E il punto della questione sembra palese: in questo gigantesco parco che si trova a fianco della strada Agazzana, differentemente dalla Galleana, è totalmente assente una zona sgambamento.
Nel parco Montecucco, un’opera di questo tipo avrebbe un costo irrisorio per le casse comunali: si potrebbe infatti sfruttare il perimetro di recinzione già esistente, aggiungendo solo tre lati ristretti di rete per delimitare il nuovo spazio riservato agli animali. Inoltre, sarebbero già presenti le panchine e le fontanelle d’acqua potabile. Per usufruire dell’area occorrerebbe attenersi a delle regole elementari ma indispensabili per la corretta convivenza con gli altri, in modo da consentire ai propri “amici” di potersi divertire in tranquillità. In più, trovandosi distante dalle abitazioni, non verrebbe arrecato nessun disturbo al vicinato. Un’area verde recintata per cani tutelerebbe la sicurezza degli animali, il decoro urbano e l’ambiente (introducendo un servizio di distributori di sacchetti per raccogliere gli escrementi, come avviene in altre parti d’Italia).
In passato era già emersa questa istanza. «Due anni fa, insieme a un gruppo di residenti della Besurica, abbiamo raccolto circa duecento firme per chiedere l’apertura di un’area sgambamento nel quartiere – ricorda Marco Caviglioni, uno dei promotori dell’iniziativa -. Secondo me, non è una faccenda rivolta solo a chi possiede un cane, ma all’intera cittadinanza: uno spazio recintato dove i cuccioli possano correre senza il rischio di essere investiti dalle macchine, è una necessità concreta sia per chi accudisce un animale sia per chi spesso è infastidito dalle deiezioni abbandonate sui marciapiedi o dagli animali vicini ai propri figli nei campo giochi». Dall’ex sindaco Dosi non arrivò alcuna risposta risolutiva, nonostante la petizione fosse stata consegnata nelle sue mani. Oggi si spera in una maggiore sensibilità. E proprio il parco Montecucco, situato in prossimità della Besurica, potrebbe soddisfare anche le richieste di coloro i quali nel 2015 firmarono per rivendicare un giardino delimitato per cani nel quartiere.
Thomas Trenchi