politica
Save the Children premia le mense scolastiche locali, il Pd: «Risultato della Giunta Dosi»
L’81% delle mense di Piacenza si trova all’interno delle strutture scolastiche. È questo il dato più importante che emerge dal rapporto “(Non) Tutti a Mensa 2017” di Save the Children, in accordo con le linee guida del Ministero della Salute per contrastare i recenti casi di malagestione dell’offerta qualitativa dei pasti serviti agli studenti sul territorio italiano. Il gruppo consigliare del Partito Democratico, composto da Stefano Cugini, Giulia Piroli, Giorgia Buscarini e Christian Fiazza, è intervenuto per rivendicare la «buona azione amministrativa intrapresa dalla Giunta Dosi, che oggi – alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico – permette a Piacenza di ottenere un ottimo risultato a livello nazionale». In almeno ventuno Comuni italiani, Save the Children non ha riscontrato nemmeno un punto cottura per sfamare gli allievi, tanto da evidenziare l’urgenza di “migliorare il godimento del diritto alla mensa scolastica da un punto di vista normativo, politico, amministrativo ed economico”.
«Alle critiche sterili che si sono susseguite negli anni contro il servizio mense locale rispondono i fatti: le statistiche di Save the Children sottolineano la qualità dell’offerta comunale. Tutte le scuole piacentine sono dotate di mense e locali appositi, il 95% dei bambini – tra le medie più alte in Italia – ne usufruisce», spiegano i consiglieri del Partito Democratico. «È fornita un’alimentazione fresca e soprattutto legata ai prodotti del territorio. Piacenza, città d’eccellenza nel settore, eroga 845mila pasti all’anno, 94mila in media al mese e sui 5mila al giorno».
In molte realtà avviene l’esclusione dal servizio mensa dei bambini a causa dei genitori non in regola con il pagamento delle rette. Tale prassi, secondo Save the Children, non fa altro che aumentare le diseguaglianze sociali di appartenenza e fa ricadere il peso delle difficoltà economiche della famiglia direttamente sulle spalle dei figli. Le separazioni imposte agli alunni durante il tempo dedicato al pasto, un tempo che al contrario dovrebbe esser vissuto come un’occasione educativa e di integrazione sociale, così rischia di diventare un momento negativo. «La morosità deve essere ovviamente contrastata, ma il recupero crediti non deve utilizzare strumenti contro la dignità dei bambini: perciò, a Piacenza, abbiamo sempre cercato di tutelare i più piccoli, garantendo a chiunque il pasto e non innescando l’umiliazione di rinunciarvi o di restare in classe con un panino in mano», conclude il gruppo consigliare del Pd, augurandosi che «la nuova Giunta di centrodestra non abbandoni la strada avviata dal nostro operato, contraddistinta da una proficua presenza comunale e da una collaborazione diretta tra forze esterne e interne».
Thomas Trenchi