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Un lago nella Galleana e una ciclabile sull’acqua per rilanciare la città
Un lago all’interno del Parco della Galleana e una pista ciclabile lungo il Canale della Fame. Sono i progetti principali (e puntualmente trascurati dalla politica) del Consorzio di Bonifica.

Una nuova cassa di espansione all’interno del Parco della Galleana e una suggestiva pista ciclabile che corre lungo il Canale della Fame. Sono i punti principali di una serie di progetti (puntualmente trascurati dai partiti) a firma del Consorzio di Bonifica, l’ente che si occupa di mettere al sicuro la provincia – città compresa – dai sempre più frequenti rischi idrogeologici. Negli anni se n’è parlato poco e la politica non ha mai valutato seriamente la concretizzazione di queste opere. Ma sulle scrivanie degli uffici comunali giacciono questi programmi incompiuti di cui Piacenza avrebbe potuto beneficiare sotto diversi aspetti.
Il disegno più rilevante che da tempo il Consorzio di Bonifica propone alle istituzioni è la costruzione nel territorio urbano di una nuova cassa di espansione, cioè un’opera idraulica che riduce la portata di un corso d’acqua durante le piene. L’area più adatta sarebbe il Parco della Galleana, dove potrebbe sorgere una sorta di lago artificiale utile anche alla valorizzazione turistica locale. Questa ipotetica “vasca” rappresenterebbe un’importante oasi per contribuire all’aumento del patrimonio naturalistico della città, nonché un indispensabile presidio idraulico con una capacità di stoccaggio di oltre 100.000 metri cubi. Insomma, un fiore all’occhiello che, come è già stato sperimentato in altre realtà della regione, consentirebbe un ideale abbinamento tra esigenze idrauliche, aspettative ambientali e miglioramento dell’arredo urbano. Quattro sono gli elementi fondamentali del progetto: la creazione di un bosco mesofilo, la realizzazione di un giardino acquatico con piante autoctone, la costruzione di una siepe perimetrale e la creazione di una grande zona umida che ospiti alcuni dei principali ambienti del Po. «Di prevenzione si parla solo quando accade un disastro», fa notare il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani. «La cassa d’espansione alla Galleana è una priorità. Pur essendo stata inserita nella pianificazione del Comune, attualmente non ha le coperture economiche necessarie. I costi sono stimati attorno ai due milioni di euro e dovrebbero essere sostenuti da finanziamenti straordinari ad hoc».

Il progetto del Consorzio di Bonifica di Piacenza
L’altro ambizioso progetto riguarda un suggestivo percorso pedonale e ciclabile che, partendo dal Parco del Trebbia, arriverebbe fino al Parco della Galleana e alla limitrofa oasi naturale. La planimetria della città sottolinea come il Canale della Fame costituisca un collegamento tra tutti i parchi situati ad ovest del centro abitato. L’idea è di recuperarlo in un percorso alternativo con il quale vivere Piacenza e i suoi parchi da un punto di vista inusuale: quello dell’acqua. «Occorrerebbe la collaborazione con la Provincia e il Comune, perché non spetta al Consorzio di Bonifica l’asfaltatura del tragitto ciclabile», spiega il presidente Zermani. «Noi, tuttavia, daremmo un aiuto enorme, mettendo a disposizione gratuitamente la superficie ed evitando così all’amministrazione il ricorso all’esproprio, che di solito costituisce un impegno particolarmente oneroso. Queste non sono le uniche possibilità di sviluppo che il Consorzio immagina per Piacenza», prosegue Zermani, «infatti, se la comunità volesse valorizzare il giardino situato attorno alla cassa d’espansione alla Farnesiana, che in caso di piogge intense protegge dagli allagamenti una vasta area edificata, saremmo ben disposti a renderlo fruibile al pubblico».
L’allora consigliere comunale Vincenzo Zanelletti, durante il periodo della Giunta Guidotti, propose proprio una pista ciclabile lungo tutto il perimetro cittadino, per circa ventiquattro chilometri, passando sotto le arterie stradali e costeggiando anche il Canale della Fame. «Il Consorzio di Bonifica», ricorda Zanelletti, «aveva dato parere positivo, rendendosi disponibile a contribuire economicamente alla realizzazione dei sovrappassi, in modo da facilitare il passaggio dei macchinari e rendere più agevole la pulizia dei canali. Il gruppo dei Liberali, purtroppo, si oppose inspiegabilmente all’opera».
Thomas Trenchi
