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Politiche giovanili, dalla Regione 50mila euro per sostenere le nuove leve del territorio
Le nuove leve della provincia piacentina potranno contare su un ulteriore budget di 50mila euro in sostegno al lavoro, all’imprenditoria, alla creatività e all’aggregazione giovanile. Si tratta di fondi regionali che, nello specifico, sono stati ripartiti tra l’Unione dei Comuni Bassa Val Trebbia e Val Luretta (18mila euro), l’Unione Valnure e Valchero (quasi 10mila euro) e il Comune di Piacenza (22mila euro).
A Palazzo Mercanti, dunque, arriva un ventaglio di finanziamenti che il centrosinistra rivendica come frutto delle proprie politiche istituzionali. «È la conferma della tendenza a guardare al futuro messa in campo dalla scorsa Amministrazione con concretezza. L’auspicio è che anche la nuova Giunta sappia utilizzare al meglio queste risorse nell’interesse dei giovani piacentini, in particolare dei precari», ha dichiarato il consigliere comunale ed ex assessore Giulia Piroli (Pd), «soddisfatta per la buona impronta lasciata dal mio mandato, che ha visto gli uffici tecnici impegnati ad intercettare e a valorizzare numerose opportunità per il territorio». È ancora presto, infatti, per giudicare realmente l’operato della squadra del sindaco Barbieri: fino ad ora, nel bene o nel male, sono state raccolte soprattutto le briciole lasciate dalla Giunta Dosi.
In sintesi, il Comune di Piacenza – nell’ambito della legge regionale 14/08 nel 2017 – si è aggiudicato 18mila euro per il programma “I giovani creativi sfidano la precarietà” (incentrato su aggregazione, informagiovani, occupazione e creatività) e 4mila euro per il “Volontariato in 3D”, legato allo strumento della youngERcard, una carta che offre agevolazioni su servizi culturali ed esercizi commerciali. Entrambi i progetti comunali – ora in mano al neo-assessore Luca Zandonella – sono stati depositati quattro mesi fa proprio dall’ex-assessore Piroli.
A livello regionale, verrà erogato un totale di 700mila euro: un contributo che dal 2015 è aumentato del 75%. La Regione Emilia-Romagna ha promesso di organizzare numerose attività per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, promuovere la nascita di start up innovative, laboratori e corsi formativi finalizzati a contrastare la dispersione scolastica, nonché valorizzare i talenti e i progetti per la diffusione della cittadinanza attiva, della cultura della legalità, dell’accoglienza e della solidarietà.
«Uno degli elementi di forza di queste progettualità sta nel fatto che sono state costruite coinvolgendo direttamente le ragazze e i ragazzi – ha affermato l’assessore regionale Massimo Mezzetti -. Dare alle giovani generazioni tutti gli strumenti necessari per aiutarli ad essere maggiormente autonomi e liberi di dare sfogo alle proprie passioni è il modo migliore per contrastare emarginazione, senso di insoddisfazione e isolamento».
Da una prima stima, in Emilia-Romagna saranno oltre 200mila i giovani coinvolti da queste progettualità. Alla realizzazione delle iniziative parteciperanno molti altri soggetti: enti locali, di formazione, associazioni, Acer, imprese sociali, associazioni di categoria e sindacati, aziende, distretti socio-sanitari, centri per l’Impiego, radio, università, Fablab, scuole, fondazioni culturali, biblioteche, Arci, Libera, Avviso Pubblico. Le attività si svolgeranno all’interno degli spazi di aggregazione, presso i punti Informagiovani, nelle sale polivalenti dei Comuni coinvolti, negli istituti scolastici e nei centri culturali. Alcune saranno addirittura itineranti, per riuscire ad attirare un numero maggiore di ragazze e ragazzi.
Thomas Trenchi