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Il Natale cambierà volto. L’assessore Putzu a Como per studiare nuovi eventi

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Il Natale nel centro storico di Piacenza s’appresta a cambiare volto. Ieri l’assessore Putzu e la sua squadra hanno intrapreso una spedizione in terra lombarda, per prendere appunti sull’evento natalizio che annualmente viene organizzato a Como, tra le vie cittadine e il lungolago. «È stata una visita esplorativa, abbiamo avuto un colloquio con il soggetto privato che gestisce la manifestazione da oltre vent’anni. Portiamo a casa qualche idea sviluppabile, ma non nell’immediato», ha fatto sapere rapidamente Putzu tramite un sms.

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L’assessore alla valorizzazione del centro storico Filiberto Putzu

Non si vedrà più, probabilmente, il modello tradizionale di Natale a Piacenza, basato sul consueto mercatino in Piazza Cavalli e sull’apertura del Villaggio di Babbo Natale, con le casette di legno per le associazioni no-profit e i bar che distribuiscono vin brulé e bevande calde, nonché diverse iniziative per i piccoli, come la giostra, il trenino e la cassetta postale per spedire le letterine al vecchietto barbuto. Forse verrà modificato il paradigma classico, che ha visto anche una grande lettura collettiva di favole per la ricorrenza di Santa Lucia e la raccolta di beneficienza per l’hospice La Casa di Iris, attraverso la distribuzione di palline di Natale personalizzate.

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Il Villaggio di Babbo Natale a Piacenza

Si vocifera che cambierà totalmente il comitato organizzatore. Piazza Cavalli, come ha già fatto intendere l’assessore Putzu, potrebbe diventare una sorta di zona inviolabile, d’élite, aperta solo a determinate e categoriche condizioni, non più un ricettacolo di «giochi gonfiabili ingombranti e pesanti, esibizioni sportive, masse di biciclette sul selciato, ambulanti che spargono olio esausto sulle preziose e delicate lastre del pavimento. Pure le bancarelle di natale – aveva dichiarato Putzu a Libertà un mese fa – stanno per ricevere lo sfratto. Per tutte queste iniziative si possono e si devono utilizzare altri spazi».

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La manifestazione natalizia di Como in una fotografia del 2016

Quali spunti potrebbe aver tratto l’Assessore dalla trasferta comasca? Anzitutto, uno dei punti di forza della kermesse lombarda sta nella pressoché totale gratuità delle iniziative (tranne quelle legate alla solidarietà) e nell’interazione tra soggetti privati e pubblici, con l’appoggio di numerosi sponsor e imprese del territorio. Como, ogni anno, si trasforma e cambia veste. Sono oltre quaranta le caratteristiche casette in legno collocate in postazioni strategiche, con punti ristoro e tanti espositori di prodotti tipici della gastronomica locale, idee regalo, articoli in legno o ceramica, spezie, incensi, salumi e confetture. Gli ambulanti vengono selezionati con attenzione, per garantire una continuità coerente come avviene dal 1995. L’illuminazione è un altro fiore all’occhiello: oltre a un albero gigantesco e agli angeli tridimensionali, monumenti e strade si accendono grazie alle proiezioni architetturali, cioè una scenografia di video e immagini che giocano sull’illusione ottica tra la superficie reale e la seconda “pelle” virtuale. L’anno scorso la Città dei Balocchi comasca ha totalizzato un record assoluto: in 44 giorni di apertura, ha contato quasi due milioni di visitatori, il mille percento in più rispetto alle anime di Como e Piacenza unite sotto lo stesso tetto. Un successo sbalorditivo, fresco e vincente.

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.