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Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato. A Maria è successo – VIDEO

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Cosa si deve fare quando si trova un micio abbandonato? Anche in città, in pieno centro storico, è possibile fare un incontro di questo tipo. In Italia sono oltre 2.600.000, infatti, i gatti senza casa e ogni anno ne vengono abbandonati circa 50.000. A una giovane residente qualche settimana fa è successo. Il gattino in foto è stato trovato da Maria Rossi che, camminando per strada, improvvisamente ha sentito degli strani versi provenire da un’aiuola. «Stava piangendo, ci siamo avvicinati e abbiamo visto un adorabile e minuscolo gattino. Non aveva più di una settimana di vita: gli occhi erano ancora chiusi, gli mancavano i denti, era grande quanto il palmo di una mano. Ho deciso di chiamarlo Agostino», ricorda Maria, grande amante dei felini, che a quel punto si è trovata sprovvista delle competenze necessarie per comportarsi al meglio col suo nuovo amico a quattro zampe. Così, tra una telefonata e l’altra ad associazioni e amici, dopo averlo lasciato tutta la notte nello stesso punto di ritrovo nel caso in cui la madre tornasse indietro a riprenderselo, ha scelto di prendersene cura. È cominciata un’avventura tipica a tante altre persone amanti degli animali. Ecco qualche consiglio tratto dal sito Genitori Channel per affrontare al meglio la situazione, soprattutto quando si tratta di un cucciolo.
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Diversamente dai cani, dotati obbligatoriamente di microchip, per i gatti non è quasi mai possibile un collegamento diretto con il padrone. Perciò risulta complicato multare o punire chi li abbandona. Inoltre esistono molte colonie di gatti randagi. Se avete trovato un gatto e non avete intenzione di tenerlo, potete contattare il Comune, i Vigili o le Associazioni animaliste.
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Un cucciolo da solo potrebbe essere guardato da lontano dalla mamma, in questo caso portarlo via dal luogo in cui lo avete ritrovato potrebbe essere molto dannoso per lui: non agite con fretta e controllate se la mamma esce fuori dal suo nascondiglio per riprendere il cucciolo.
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Se il cucciolo è in una situazione di pericolo o siete sicuri che sia completamente da solo, avvicinatevi con cautela per prenderlo. La prima cosa da fare è cercare di stimare la sua età. Se ha ancora le orecchie piegate e gli occhi chiusi, significa che ha poche settimane al massimo e va innanzitutto riscaldato in un ambiente in cui la temperatura sia di circa trenta gradi.
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In seguito potrà essere alimentato con del latte in polvere per gattini o in alternativa con del latte di capra reperibile nei supermercati. Mai utilizzare latte di mucca. Per nutrirlo è possibile utilizzare una siringa senza ago oppure un biberon su misura. I gattini mangiano ogni due o tre ore, anche di notte.
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Dopo il pasto è necessario massaggiargli con delicatezza il pancino e, usando dell’ovatta inumidita, la zona anale e genitale per farlo evacuare.
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Se il gattino che avete trovato ha già gli occhi aperti e cammina autonomamente, probabilmente ha già compiuto il suo primo mese, quindi potete alimentarlo con cibo in scatola morbido.
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In generale un’operazione che occorre fare con i gatti piccoli, tramite la visita veterinaria, è quella di “sverminarli”, ovvero di assicurarvi di eliminare eventuali parassiti che vivono nell’intestino.
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Mettete il gattino in isolamento da altri gatti, fino a quando non l’avrete portato dal veterinario per evitare che possa veicolare qualche malattia infettiva e se deciderete di adottarlo fate attenzione perché gli altri gatti, anche adulti, potrebbero considerarlo un “intruso” e aggredirlo.
