Seguici su

ambiente

Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato. A Maria è successo – VIDEO

Pubblicato il

[facebook url=”https://www.facebook.com/SportelloQuotidiano/videos/966411863498816/” /]

Cosa si deve fare quando si trova un micio abbandonato? Anche in città, in pieno centro storico, è possibile fare un incontro di questo tipo. In Italia sono oltre 2.600.000, infatti, i gatti senza casa e ogni anno ne vengono abbandonati circa 50.000. A una giovane residente qualche settimana fa è successo. Il gattino in foto è stato trovato da Maria Rossi che, camminando per strada, improvvisamente ha sentito degli strani versi provenire da un’aiuola. «Stava piangendo, ci siamo avvicinati e abbiamo visto un adorabile e minuscolo gattino. Non aveva più di una settimana di vita: gli occhi erano ancora chiusi, gli mancavano i denti, era grande quanto il palmo di una mano. Ho deciso di chiamarlo Agostino», ricorda Maria, grande amante dei felini, che a quel punto si è trovata sprovvista delle competenze necessarie per comportarsi al meglio col suo nuovo amico a quattro zampe. Così, tra una telefonata e l’altra ad associazioni e amici, dopo averlo lasciato tutta la notte nello stesso punto di ritrovo nel caso in cui la madre tornasse indietro a riprenderselo, ha scelto di prendersene cura. È cominciata un’avventura tipica a tante altre persone amanti degli animali. Ecco qualche consiglio tratto dal sito Genitori Channel per affrontare al meglio la situazione, soprattutto quando si tratta di un cucciolo.

  • Diversamente dai cani, dotati obbligatoriamente di microchip, per i gatti non è quasi mai possibile un collegamento diretto con il padrone. Perciò risulta complicato multare o punire chi li abbandona. Inoltre esistono molte colonie di gatti randagi. Se avete trovato un gatto e non avete intenzione di tenerlo, potete contattare il Comune, i Vigili o le Associazioni animaliste.

  • Un cucciolo da solo potrebbe essere guardato da lontano dalla mamma, in questo caso portarlo via dal luogo in cui lo avete ritrovato potrebbe essere molto dannoso per lui: non agite con fretta e controllate se la mamma esce fuori dal suo nascondiglio per riprendere il cucciolo.

  • Se il cucciolo è in una situazione di pericolo o siete sicuri che sia completamente da solo, avvicinatevi con cautela per prenderlo. La prima cosa da fare è cercare di stimare la sua età. Se ha ancora le orecchie piegate e gli occhi chiusi, significa che ha poche settimane al massimo e va innanzitutto riscaldato in un ambiente in cui la temperatura sia di circa trenta gradi.

  • In seguito potrà essere alimentato con del latte in polvere per gattini o in alternativa con del latte di capra reperibile nei supermercati. Mai utilizzare latte di mucca. Per nutrirlo è possibile utilizzare una siringa senza ago oppure un biberon su misura. I gattini mangiano ogni due o tre ore, anche di notte.

  • Dopo il pasto è necessario massaggiargli con delicatezza il pancino e, usando dell’ovatta inumidita, la zona anale e genitale per farlo evacuare.

  • Se il gattino che avete trovato ha già gli occhi aperti e cammina autonomamente, probabilmente ha già compiuto il suo primo mese, quindi potete alimentarlo con cibo in scatola morbido.

  • In generale un’operazione che occorre fare con i gatti piccoli, tramite la visita veterinaria, è quella di “sverminarli”, ovvero di assicurarvi di eliminare eventuali parassiti che vivono nell’intestino.

  • Mettete il gattino in isolamento da altri gatti, fino a quando non l’avrete portato dal veterinario per evitare che possa veicolare qualche malattia infettiva e se deciderete di adottarlo fate attenzione perché gli altri gatti, anche adulti, potrebbero considerarlo un “intruso” e aggredirlo. 

 

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.