Seguici su

cultura

La 25enne Tatiana Alquati è la prima arpista di Renato Zero: «Emozione unica»

25 anni, nata a Fiorenzuola e residente a Carpaneto: Tatiana Alquati è un talento di cui essere orgogliosi. Recentemente ha affiancato Renato Zero nel suo tour.

Pubblicato il

«Bello, indimenticabile». La musicista Tatiana Alquati ha ancora l’emozione sulle corde vocali mentre ripensa all’esperienza da cui è reduce: alla sola età di venticinque anni, ha appena partecipato alla tournée estiva di Renato Zero dal titolo “Zerovskij – Solo per amore“, coniugando le note della sua arpa alla voce del Re dei Sorcini. Per dieci appuntamenti sparsi in tutta Italia, da Roma a Pisa, da Verona a Taormina, la giovane piacentina, insieme ai sessantuno elementi dell’Orchestra Filarmonica della Franciacorta, ha portato una novità esclusiva nei concerti di Zero, se non addirittura nell’intero panorama musicale: l’impiego dal vivo dell’arpa nel genere pop.

«Il presidente dell’orchestra mi ha contattato a marzo per propormi di prendere parte per tre mesi a questa serie di spettacoli composti da canzoni, attori, ballerini, esibizioni teatrali, prosa e poesia», racconta Tatiana Alquati, residente a Carpaneto, nata nel 1992 a Fiorenzuola D’arda in una famiglia di musicisti. Ha iniziato il suo percorso toccando i tasti del pianoforte, ma la scintilla definitiva è scoppiata in seconda elementare, quando si è innamorata dell’arpa, iscrivendosi al conservatorio Nicolini. Negli anni ha vinto una miriade di concorsi, premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. «A giugno abbiamo cominciato le prove, prima solo con l’orchestra, poi con Renato Zero e la sua band. Sono stati sette giorni di duro rodaggio», prosegue la Alquati, il cui esordio è avvenuto «il 6 giugno sul palcoscenico dell’Arena di Verona, in occasione dei Wind Music Awards. Qualche settimana dopo ci siamo spostati a Roma, per le date fissate nel Foro Italico dall’1 al 6 luglio. L’energia trasmessa dalle migliaia di fan di Renato Zero è mozzafiato».

Renato Zero sul palcoscenico durante il tour estivo

Zerovskij – Solo per amore” è stato un tour breve ma intenso, con un durata di circa tre ore e mezza per ogni serata e con una scenografia ambientata in una stazione immaginaria dove diversi personaggi hanno interagito tra loro. Gli attori hanno interpretato il ruolo di Eva, Adamo, Enne Enne, Vita-Morte, Amore, Odio e Tempo. Il filo conduttore della storia è stato rappresentato dalle canzoni dell’album che Renato Zero ha pubblicato lo scorso maggio, ma non è mancato lo spazio ai cavalli di battaglia del passato, come Motel, Padre nostro, Potrebbe essere Dio, Infiniti treni e Siamo eroi. «Zero è una persona splendida, gentile e umile», sottolinea la Alquati, «faceva parecchia attenzione ai dettagli e interveniva direttamente sul lavoro dei fonici e dei tecnici del suono. L’arpa si è adattata bene sia alle canzoni del nuovo disco sia a quelle più vecchie. Credo sia rimasto soddisfatto. Spero che prossimamente nasca un’altra collaborazione».

Sembra che nell’epoca attuale, fatta di social network e fenomeni da web, la musica classica sia diventata fuori luogo. L’arpa, tuttavia, è stata in grado di trasformarsi e adattarsi al contesto. «Ai giorni nostri, sta conseguendo un ulteriore sviluppo, affermandosi anche all’esterno del genere classico», spiega la Alquati, «per esempio, nei campi jazz, celtico e folk viene usata da tempo l’arpa elettroacustica. Mi auguro che questo strumento, di cui sono innamorata, possa continuare a diffondersi».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.