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Documento choc dei medici: «È un grido d’allarme per la sanità piacentina»

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“Chi scrive è un gruppo di professionisti dipendenti dell’ASL di Piacenza: infermieri, medici, tecnici che lavorano presso gli ospedali di Bobbio, Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza”. Comincia così la missiva che un gruppo di dipendenti dell’Azienda sanitaria locale avrebbe indirizzato al primo cittadino di Piacenza, ai sindaci della Provincia, al presidente della Provincia e al Collegio Direzione ASL di Piacenza. La lettera, che ricostruisce in modo grave e clamoroso la situazione in cui giacerebbe la sanità locale, è stata condivisa e diffusa sui social network da Bruno Galvani, portavoce del coordinamento dei comitati “salva-ospedale” di Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Villanova. L’oggetto è inequivocabile: “Grido di allarme per la sanità piacentina”. Rimangono un mistero la fonte e, soprattutto, l’identità degli ipotetici firmatari. Nel caso in cui il testo – riportato integralmente di seguito – fosse confermato dalle istituzioni, comproverebbe ciò che i comitati denunciano da tempo: uno sconsiderato depotenziamento dei nosocomi territoriali.

“Con la presente si esprime una forte preoccupazione circa l’andamento, a nostro avviso peggiorativo, della sanità piacentina. Mentre l’attenzione di tutti sembra polarizzata sull’Ospedale nuovo, sul Futuro in Salute, sulla diatriba Villanova/Fiorenzuola, si assiste ad un progressivo e drammatico impoverimento di tutta la sanità locale: 1) si pensi alla riduzione dei reparti di Chirurgia-Ortopedia a Castel San Giovanni; 2) al venir meno a Fiorenzuola dei servizi di Chirurgia, Ginecologia, Ortopedia, Pediatria e addirittura si pensi che non è stato nemmeno sostituito il primario di Medicina, ma è stato messo un medico part time a scavalco tra Fiorenzuola e Piacenza; 3) a Bobbio in cui l’Ospedale è stato trasformato in un OSCO, struttura che non dovrebbe nemmeno più contemplare un Pronto Soccorso, oltre ad aver perso anche l’unica figura di Primario per quell’Ospedale; 4) il grosso del peggioramento sta però avvenendo a Piacenza ove vi sono Reparti importanti senza primario da anni, perché vacante in seguito a pensionamento e mai sostituito (Ginecologia, Radioterapia, Pneuomologia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare ecc.) mentre vengono prontamente sostituiti, anche prima del pensionamento, medici di Direzione Sanitaria: ha già preso servizio a Piacenza un medico proveniente da Bologna che sostituirà un Direttore Sanitario prossimo alla pensione”.

“Un altro medico proveniente da Parma ha preso servizio da qualche mese in Direzione Sanitaria con il compito di organizzare le sale operatorie, quando invece l’attività delle sale operatorie è sempre stata organizzata dal responsabile del Reparto di Anestesia di concerto con i responsabili dei Reparti chirurgici. A questo proposito si sta assistendo da qualche tempo ad un preoccupante problema di disorganizzazione delle Sale Operatorie stesse, i cui  echi sono stati riportati nei mesi scorsi dalla stampa locale e, per questo, medici ed infermieri stanno abbandonando tale reparto. Ci risulta che oltre trenta medici, nei mesi scorsi, abbiano informato, per iscritto, della problematica la Direzione Sanitaria senza però ottenere soluzione”.

“Per questa disorganizzazione i piacentini, in seguito alle lunghe attese per essere operati, sono obbligati a rivolgersi altrove. All’Ospedale di Piacenza ci risulta che non vengano sostituiti strumenti ed ottiche ritenute fondamentali per la sicurezza dei pazienti: i medici responsabili, dopo ripetute richieste alla Direzione dell’ASL, non stanno ricevendo alcuna risposta. Questa situazione fa sì che in alcuni reparti comincino a mancare i medici, in seguito ad una situazione di diffuso malcontento legato alle ragioni sopra evidenziate. Si potrebbe continuare nell’esposizione… ma ci si ferma, tuttavia chiedendo con la presente ai Responsabili della Salute dei cittadini, in particolare ai sindaci in indirizzo, di verificare, punto per punto, quanto esposto e di intervenire di conseguenza”. 

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.