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I 100 giorni della Giunta Barbieri visti dalla minoranza. Intervista a Giulia Piroli (Pd)

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«Il lavoro in minoranza ci sta permettendo di capire meglio i motivi della sconfitta del centrosinistra alle scorse elezioni comunali. Purtroppo tira il vento della destra, del populismo e della paura verso le diversità, ma siamo convinti di essere in grado di rimetterci in discussione verso il voto del 2022». Stop al taglio dei nastri, alle fasce tricolore e agli incontri pubblici: la prospettiva della consigliera comunale del Partito Democratico Giulia Piroli si è rovesciata drasticamente. Ad avere la meglio nelle urne – com’è noto – è stato il centrodestra, che pochi giorni fa ha passato il traguardo dei primi 100 giorni a Palazzo Mercanti, nella sala macchine di Piacenza. Dal governo della città, il Pd invece è passato all’opposizione ferrea. Nonostante la debacle dello schieramento, l’ex assessore Piroli ha comunque registrato un successo: è stata la donna più votata, con 379 preferenze.

«In campagna elettorale la destra ha fatto tante promesse, com’è normale che sia. Ma governando s’impara, e i nodi vengono al pettine: adesso devono fare i conti con la burocrazia, con le scarse risorse economiche e con i vincoli legislativi. Si accorgeranno che “Basta immigrazione” è solo uno spot privo di contenuti», commenta la piddina Piroli. «In questo primo periodo gli assessori hanno portato a termine i provvedimenti già avviati dalla precedente amministrazione di centrosinistra: dalle iscrizioni online per le mense scolastiche allo sblocco della manifattura Trabacchi, dalla fibra ottica in tutte le vie ai maggiori finanziamenti statali per il Teatro Municipale». Elmetto in testa e schiena ricurva nella trincea dell’opposizione, la consigliera comunale Piroli stavolta ha optato per un fucile da cecchino: potenza, precisione, pochi proiettili e lunga gittata, riservando un colpo per ciascun assessore.

Partiamo dal giovane Zandonella, che ha ereditato la tua delega alle Politiche giovanili. È partito col piede giusto?

«Mi auguro che si sia accorto delle realtà esistenti sul territorio. Mi riferisco ai centri d’aggregazione nati durante il nostro mandato, come Spazio 2, Spazio 4, Centro Belleville e i Giardini sonori, con l’obiettivo di puntare sull’integrazione e sulla creatività giovanile. L’auspicio è che non si metta mano – per di più negativamente – a questi presidi» .

L’assessore Mancioppi ha riportato le strisce pedonali in Piazzale Marconi. Come giudichi questa scelta?

«È stato un errore, un emblematico ritorno al passato. Nelle ore mattutine il traffico è aumentato, la viabilità ha subito dei forti rallentamenti a causa dell’attraversamento degli studenti e dei pendolari. Bisognava piuttosto investire sulla riqualificazione del sottopassaggio, che venne realizzato con un investimento pubblico rilevante. Anche la sostituzione dei “biscotti” con i “biscottini” sullo Stradone Farnese ha ridotto la sicurezza dei pedoni, comportando un costo di 40mila euro che potevano essere spesi per la manutenzione dei marciapiedi dissestati».

L’assessore alle politiche scolastiche Opizzi ha annunciato più di un milione di euro in supporto al percorso formativo dei bambini disabili. Fuori dai denti: è farina del suo sacco?

«No, ha messo il cappello sull’impegno altrui. Se devo darle un consiglio, è quello di relazionarsi con tutto il mondo scolastico, non solo con i dirigenti. A tal fine, avevo promosso il “Patto per la scuola”».

Il ritorno del doppio senso di marcia sul primo tratto di Corso porta soprattutto la firma dell’assessore Garetti. Condividi la decisione?

«Mentre in Europa la tendenza è quella del rispetto ambientale e della pedonalizzazione, qui si provvede ad incrementare il traffico stradale. Mi è sembrata una mossa affrettata, poco ragionata. In più la pedonalizzazione del venerdì sera – che teoricamente dovrebbe favorire le iniziative commerciali – non ha riscosso risultati tangibili e positivi».

In consiglio comunale, nei giorni scorsi, avete votato la relazione dell’assessore Passoni sul bilancio consolidato, un conto economico in negativo di 16 milioni di euro. 

«Si tratta di contabilità economica, differente da quella finanziaria: le casse dispongono di eccedenze per il futuro. Abbiamo lasciato un bilancio sano ed equilibrato. Chiaramente gli enti pubblici stanno attraversando un periodo di crisi: Passoni dovrà scegliere se tagliare i servizi o alzare le tasse».

A proposito dell’assessore alla cultura Polledri, non si può ignorare la revoca della partecipazione a “Ready”, la rete contro le discriminazioni omofobe. Concretamente, però, a cosa serviva questa sigla?

«È una carta d’intenti che prevede la sensibilizzazione contro l’intolleranza di genere. Negli ultimi cinque anni, il centrosinistra ha tradotto questo impegno quotidianamente: ad esempio, promuovendo insieme alle associazioni Lgtb il 17 maggio a Piacenza, la giornata nazionale contro l’omofobia. Non comportava nessun onere economico, la maggioranza ha semplicemente pagato il dazio elettorale alle frange estremiste cattoliche, svelando un’ideologia antidemocratica».

L’assessore Putzu sta concentrando tutte le energie sul cambiamento degli eventi natalizi. È effettivamente ora di cambiare aria?

«No, è solo un capriccio. L’organizzazione natalizia era ottima, ben strutturata e apprezzata dai piacentini. Forse vuole trasformare anche il nome di Piazza Cavalli in Piazza Natale – scherza la Piroli -.  Il centro storico non deve essere riservato a pochi, ma deve richiamare tutta la popolazione. Tanti appuntamenti negli ultimi anni sono andati in questo senso: uno su tutti, il Bloom Festival all’ombra di Palazzo Gotico».

Gira voce che la Giunta Barbieri non voglia rinnovare la convenzione con Asp per la gestione dei richiedenti asilo attraverso gli strumenti pubblici. Secondo te, qual è l’opinione in merito dell’assessore ai servizi sociali Sgorbati?

«Auspico che ciò non avvenga, sarebbe uno sbaglio madornale. Con Asp, infatti, l’Amministrazione può vigilare sul corretto trattamento dei richiedenti asilo. L’assessore Sgorbati non deve farsi influenzare dalla parte più radicale della Giunta».

Non so cosa chiederti sul vicesindaco Baio, perché non si è praticamente esposta a livello mediatico. Dicci qualcosa che non sappiamo. 

«A dire il vero, neanche noi abbiamo avuto modo di confrontarci. Dobbiamo conoscerla meglio».

Chi detiene il vero peso politico nella squadra di Governo?

«Il sindaco Barbieri, senza dubbio! Le deleghe sono state spezzettate inspiegabilmente, pare che voglia avere tutto sotto stretto controllo, quasi meticoloso. È ancora presto per dirlo, ma non sembrerebbe fidarsi pienamente dei suoi collaboratori».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.