curiosità
Appare la Madonna, San Bonico divisa tra disagi e (presunti) miracoli

Una folla composta da centinaia di persone ogni giovedì sera, da ormai tredici anni, s’accatasta in un campo di San Bonico per assistere al “miracolo della Madonna della Notte”. In questo prato della campagna piacentina, infatti, il 56enne Celeste Orbetelli convoca un appuntamento settimanale di preghiera, durante il quale gli apparirebbe di fronte agli occhi la Madonna affiancata da tre angeli e – saltuariamente – tra le proprie mani si materializzerebbe l’ostia. I fedeli, che provengono da ogni parte d’Italia, giurano di aver assistito con i loro occhi alla grazia divina e di confidare nel veggente, «uno strumento tra Vergine e uomo». La Chiesa Cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente questo evento. E i residenti di Mucinasso e San Bonico non hanno mai digerito fino in fondo l’ammasso disordinato di automobili, pullman e pedoni che sostano su via Nuvolone, una strada stretta, buia e pericolosa.
Dal 2004, Orbetelli, avvolto dalle preghiere e dai canti dei presenti, rivolge il capo verso il cielo e dialoga con la Madonna: accenna convulsioni e tremolii, la sua voce perde forza, si assenta dal mondo e sussurra qualcosa. La moglie registra le parole, che rappresenterebbero il messaggio di Maria ai credenti. Poi vengono distribuiti fogli con le missive che la Madonna avrebbe lasciato a Celeste. «Sono sempre presenti due medici al suo fianco, certe volte non sta bene fisicamente. Nonostante non sia sostenuto dal Vaticano, partecipano anche alcune suore e preti», racconta una signora. Anche le testate nazionali, in passato, hanno manifestato interesse nei confronti di queste apparizioni, ribattezzando il fenomeno come la “Medjugorie emiliana”. Un aspetto va specificato: è tutto gratuito, non si raccolgono soldi e non si vendono gadget.
Nel 2014 fece scalpore un presunto miracolo avvenuto grazie alla Madonna di San Bonico: il risveglio dal coma di una ragazza di 17 anni, operata alla testa dopo un incidente stradale per rimuovere un grosso ematoma e lasciata in Rianimazione senza la calotta cranica. Contrariamente alle aspettative mediche, la giovane si risvegliò e – secondo i seguaci del veggente Celeste Orbetelli – grazie alla preghiera del padre a San Bonico.
«Arriviamo da Codogno, stiamo aspettando i nostri amici dal Parmigiano», spiegano due signore al punto di ritrovo in anticipo di tre ore, munite di focaccia e bibite: «Ceniamo al sacco e ci rechiamo qua molto tempo prima, altrimenti rischieremmo di non riuscire a posteggiare la macchina. Spesso ci sono anche i pullman organizzati da Alba e da altre zone del Piemonte». Questo gruppo di fedeli mostra le fotografie che testimonierebbero le apparizioni divine: sulla galleria dello smartphone, si trovano parecchie immagini in cui sarebbe evidente la presenza di Padre Pio, degli angeli o di Gesù Cristo tra le ombre e le sagome della natura. «Guarda, vedi?», interviene una bresciana che da quattro anni non manca a San Bonico, «nelle nuvole è nascosta la faccia di Gesù. Ho scattato questa foto mentre a Celeste accadeva l’apparizione».
Al di là della dimensione religiosa, che rimane un rapporto esclusivo tra credente e Dio, in occasione dell’incontro dell’Amministrazione comunale con gli abitanti di San Bonico e Mucinasso, sono emersi numerosi disagi legati a questi raduni: via Nuvolone viene presa d’assalto, le auto si riversano ai bordi della carreggiata e lo spazio percorribile si riduce drasticamente, compromettendo il doppio senso di marcia. In più, succede in orario serale, con pochissima illuminazione, quando i veicoli sfrecciano: il rischio per i conducenti e i pedoni è elevato. Al sindaco di Piacenza, i residenti hanno chiesto una risposta immediata per risolvere questa difficoltà viabilistica (sperando che non sia uno di quei casi dove serve davvero un miracolo).
Thomas Trenchi
