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35mila ingressi al Pets Festival: è un successo. Protestano gli animalisti

Si è concluso il Pets Festival, con oltre 35mila visitatori a livello nazionale. Presente anche un piccolo fronte di animalisti che ha protestato contro l’evento. Il servizio fotografico di Marco Caviglioni

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Aprire le porte di casa a serpenti, iguane, ricci africani, marmotte o fauna marina non sembrerebbe più essere una stranezza per le famiglie italiane. Il record di visitatori della quinta edizione del Pets Festival lo dimostra: gli organizzatori hanno contato oltre 31.000 biglietti staccati alla casse di Piacenza Expo. Ciò che prima era solo un interesse di settore, cioè riservato a esperti e appassionati , ora si sta estendendo alla massa: dalle carpe koi originarie del Giappone ai furetti reduci dalla pedicure, dalle cavie in braccio ai bambini alla vasca di topi in cui paghi-3-e-prendi-5, passando per i gechi e i camaleonti (che si mimetizzano davvero!).

L’evento nazionale dedicato agli amanti degli animali domestici si è svolto per l’intero week end, richiamando una folla nazionale che non è azzardato pensare possa aver raggiunto addirittura la soglia dei 35.000 visitatori. Il numero di partecipanti – secondo i promotori – è indice della qualità crescente della manifestazione.

300 espositori, 3 padiglioni e 450 specie diverse

Nei tre padiglioni della zona fieristica, i veterinari hanno rilevato 450 specie diverse presenti in fiera, distribuite su oltre 300 banchi espostivi. A detta delle veterinarie incaricate dei controlli, non vi sarebbero stati traumi da viaggio per la generalità degli esemplari portati in fiera, dai rettili ai cavalli. «C’è anche un miglioramento dell’attenzione degli espositori, che giungono con tutte le certificazioni necessarie», hanno precisato le dottoresse Di Fazio (da Genova) e Iannacone (da Latina).

Spazio ai nuovi animali domestici: i maiali vietnamiti

Lo spettacolo al Pets Festival non l’hanno fatto solo gli espositori, ma anche il pubblico ricco di elementi di originalità. Per esempio una signora accompagnata da un superbo esemplare di levriero, con i passanti che la fermavano per scattare una fotografia; o i bambini che si trattenevano a colorare disegni di animali, o le intere famiglie vestite alla western che si affrettavano a raggiungere la pista da ballo country. Sono entrati in azione anche i cavallerizzi, gli addestratori cinofili, gli allevatori e i truci “pirati” con i pappagalli posati sulle spalle.

Il Pets Festival ha proposto le novità che gli “Indiana Jones” del mondo pet stanno ricercando: l’ultima in ordine cronologico è quella del maialino di razze piccole orientali adatto a diventare un compagno di vita, alla pari dei gatti o dei pappagalli. Ieri è apparso l’esemplare di maiale vietnamita che una famiglia genovese ha adottato a fianco dei cani e delle galline in piena città. Per ora si tratta solo di una sperimentazione, ma la direzione pare tracciata.

Alcune hostess all’ingresso hanno commentato che «la maggior parte viene per il passaparola e per gli scambi attraverso i social network, principalmente da Milano, Bergamo, Brescia e Reggio Emilia». Nei momenti di massima affluenza, la sensazione è stata quasi claustrofobica: i quattordicimila metri quadrati di Piacenza Expo cominciano a risultare stretti. Non è da escludere che, nonostante la macchina organizzativa abbia funzionato perfettamente, si possa valutare un trasferimento della location in vista della prossima edizione.

La dura protesta degli animalisti

“Ciò che i nazisti hanno fatto con gli ebrei, gli umani lo stanno facendo con gli animali”. Non è passato inosservato lo striscione del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente, sorretto da una decina di animalisti che hanno protestato duramente contro l’evento. «Le gabbie e gli acquari rappresentano una prigione. In questo festival di schiavi gli animali vengono venduti come merce, perciò non possiamo essere tolleranti di fronte a ciò. Siamo qua per proteggere i bambini da questa influenza criminale», ha motivato con rabbia il manifestante Valerio Vassallo, celebre per aver preso d’assalto nei mesi scorsi la redazione della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, accanendosi in particolare contro il conduttore Giuseppe Cruciani. Il piccolo fronte animalista, armato di megafono e striscioni, si è rivolto a tutti i visitatori che accedevano a Piacenza Expo, arrivando allo scontro verbale con alcuni signori. «Ci accusano di non pensare alla nutrizione degli esseri umani – ha proseguito Vassallo -, in realtà sono proprio gli allevamenti intensivi a sprecare una grossa quantità di cibo e acqua per le persone». Sul posto ha vigilato la Polizia di Stato, evitando lo sviluppo di possibili azioni violente e permettendo così il corretto svolgimento del Pets Festival.

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.