testimonianze
400 esami del sangue al mese, ma locali troppo piccoli. SOS della Misericordia
Settemila interventi con le ambulanze e circa cinquemila esami del sangue ogni anno. Sono significativi i numeri registrati dalla Confraternita della Misericordia di Piacenza, un’associazione che agisce nel campo del volontariato: «I dati danno l’impressione dello spostamento dei pazienti verso le strutture mediche periferiche. Il nostro ambulatorio è aperto ogni giorno: eroghiamo prestazioni infermieristiche di ogni tipo, nonché i prelievi del sangue in accordo con l’Ausl. Possiamo contare su sette infermiere volontarie in pensione e su due medici», spiega in modo chiaro il Governatore (così viene definito il presidente) Rino Buratti. «I nostri locali, che si trovano all’interno del centro polifunzionale di via Perfetti alla Besurica – prosegue -, sono stati messi a disposizione dal Comune nel 2011. Abbiamo provveduto ad adattarli alle esigenze sanitarie, seguendo un tortuoso percorso burocratico». All’esterno, inoltre, è presente un capannone che contiene tre ambulanze, tre pulmini e un’auto medica.
Attualmente, però, la richiesta della cittadinanza è aumentata e gli spazi sono diventati insufficienti per soddisfare tutti nel migliore dei modi. L’idea che circola tra i volontari della Misericordia sarebbe quella di domandare all’Amministrazione i locali attualmente occupati dalla Biblioteca comunale del quartiere, aumentando in questo modo la potenzialità e la copertura del servizio di volontariato. Tuttavia, sugli scranni della Giunta aleggiano pareri discordanti in merito all’impiego di questi uffici di proprietà comunale: l’assessore alla sicurezza Zandonella avrebbe effettuato un sopralluogo per riportarvi la stazione della Polizia municipale, mentre l’assessore alla cultura Polledri ha difeso pubblicamente l’operato del punto prestiti di libri. In tanti auspicano una soluzione a metà strada, che preveda la buona convivenza delle tre realtà, attraverso una suddivisione degli spazi.
A partire dalle prossime settimane, l’impegno della Misericordia di Piacenza potrebbe crescere. Il reparto ospedaliero di diabetologia infatti, dopo il riordino dell’Azienda sanitaria, non eseguirà più direttamente i prelievi ematici. I pazienti dovranno recarsi, secondo una scelta personale, in uno dei quarantaquattro punti di prelievo dislocati in città e provincia. «Abbiamo già ricevuto alcune persone in cerca di informazioni per effettuare le analisi presso il nostro ambulatorio. Molto presto, sicuramente, saranno in diversi a rivolgersi a noi, recandosi alla Besurica. Speriamo di riuscire a contenere tutte le necessità», fa notare un’infermiera iscritta all’associazione.
La Misericordia di Piacenza è nata nel 2006 da una quarantina di fondatori, venti dei quali appartenenti in precedenza alla Croce Bianca. Dal punto di vista nazionale, l’albo ufficiale conta più di settecento Confraternite. In Emilia-Romagna sono diciassette, riunite sotto un coordinamento regionale. È una delle organizzazioni di volontariato più antiche in Italia. Le prime tracce risalgono alla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze del 1244, curata da un frate domenicano, che all’epoca si adoperava soprattutto per rimuovere dalle strade i cadaveri e le vittime della peste. Le Confraternite, sin dalle origini, hanno avuto un carattere popolare, dedicandosi al soccorso e all’alloggio dei pellegrini. Anche oggi, evidentemente, ricoprono un ruolo centrale che non deve passare in sordina.
Thomas Trenchi