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«Serve un pulmino per la comunità di minori K2». Parte la raccolta fondi

La cooperativa Kairos ha lanciato una raccolta fondi per acquistare un pulmino alla comunità di minori K2, in zona Montale a Piacenza. Ecco come partecipare

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Entrare a K2, una comunità educativa residenziale per minori in zona Montale, vuol dire sfatare completamente i miti che ruotano attorno alla casa-famiglia. Non ci sono i fantasmi, non è un luogo tenebroso e, soprattutto, non rappresenta la tappa finale del percorso di vita. Per i bambini e gli adolescenti presenti, al contrario, è la possibilità di ripartire con il piede giusto. E non è poco. «La comunità è quel luogo dove si entra per imparare come andarsene», ha detto una volta il professor Kaneklin. Non mancano ovviamente le difficoltà e i momenti di fragilità, che spesso si portano appresso dalle famiglie di provenienza, con la consapevolezza che il sangue non si può cancellare e in un modo o nell’altro bisogna saper convivere con la propria frattura.

Come funziona la comunità K2

Dentro a K2, un progetto nato nel 2014 dalla cooperativa Kairos, vengono ospitati una decina di minori allontanati temporaneamente dalle famiglie, seguiti da alcuni educatori 24 ore su 24 all’interno di una villetta indipendente lungo la via Emilia, alle porte di Piacenza. In comunità si conduce una vita normale (che per chi arriva da situazioni disagiate è una straordinarietà): si va a scuola, si apparecchia la tavola, si pranza tutti insieme, si lavano i panni, si rifà il letto, si va a fare sport, si gioca con gli amici e si collabora a vicenda. A seconda dell’accordo con i servizi sociali, i ragazzi possono trascorrere il proprio tempo esclusivamente in comunità, oppure incontrare saltuariamente la famiglia.

«Non abbiamo un mezzo di trasporto, aiutateci»

C’è un pezzetto di quotidianità, però, che è stato compromesso: «Gli spostamenti dei nostri ragazzi durante tutta la giornata, a cominciare dal trasporto mattutino verso le rispettive scuole, hanno la capitale funzione di garantire a ognuno di loro la presenza ai propri impegni, perché è così che si diventa adulti. Sembra il compito più facile per noi educatori», spiegano i referenti di Kairos tramite Ginger, il portale dedicato alla raccolta fondi.

«Lo era per davvero, fino a che la meccanica del nostro fedele furgoncino ci ha tradito! Ora che il nostro fidato pulmino ci ha lasciato, dare concretezza a queste esperienze diventa difficile e lavorare sull’autonomia dei ragazzi una strada molto in salita. Investiamo ogni giorno nella sfida educativa condivisa tra l’equipe e gli ospiti, ovvero la graduale comprensione del valore degli impegni da assumersi e dell’utilità di costruire un presente fatto di ambizione e speranza nel futuro. Per portare avanti questa sfida un nuovo pulmino è fondamentale e per riuscire ad acquistarlo abbiamo bisogno del tuo contributo», prosegue l’appello di Kairos in aiuto alla comunità per minori K2.

«Ci piace pensare che la nostra piccola comunità contribuisca a costruire passo dopo passo quella più grande, che dà vita al territorio in cui abitiamo. C’è un invisibile fatto di relazioni, cura di sé, calore ed emozioni che può diventare visibile solo se coltivato tra mura sicure e arredi accoglienti, con vestiti adeguati e un mezzo di trasporto funzionante, che è proprio l’unica cosa che non abbiamo. La mancanza di un pulmino spezza i legami tra dentro e fuori, li rende inevitabilmente più flebili, meno strutturati. Aiutaci a riannodare i fili, getta con noi nuovi ponti per rendere visibile l’invisibile». Cliccate qui per partecipare alla crowdfunding e contribuire all’acquisto di un pulmino per la comunità K2.

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.