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Da Piacenza a Taiwan. La scelta di Micol, una studentessa dalle idee chiare

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Si chiama Micol Palisto, ha 17 anni e frequenta il Liceo Colombini di Piacenza. Da poco più di due mesi, però, vive e studia a Taiwan, un’Isola-Stato al largo delle coste cinesi: Paese indipendente a tutti gli effetti, nonostante il mancato riconoscimento ufficiale da parte della Cina e della comunità internazionale. Obiettivo: trascorrere l’intero anno scolastico in una realtà completamente differente, studiare la lingua cinese e tornare a casa con un bagaglio di esperienze estremamente significativo.

Un anno che davvero può fare la differenza, aprendo per lei orizzonti straordinari e inattesi. Lottando ogni giorno con la nostalgia per gli amici e la famiglia («ma soprattutto per i miei gatti e il cane!»), e sfuttando al massimo la tecnologia per inviare foto e organizzare lunghe videochiamate (fuso orario permettendo) ecco come Micol – che si avvale di una borsa di studio del progetto di scambio del Rotary Club 2050 – ci racconta le prime settimane della sua esperienza. La parola quindi a Ting Wen Wu, il nome cinese che le è stato assegnato per questi mesi nell’estremo oriente.

Gentili e ospitali, con un grande rispetto della privacy

Fin da subito le grandi differenze con l’Italia in molti campi sono state chiare. Tra la scuola, il cibo e lo stile di vita generale è davvero tutto nuovo e da scoprire – racconta Micol -. Per quanto riguarda la mia famiglia ospitante posso dire di essere stata fortunata: sono stata infatti accolta molto bene da tutti i componenti della casa. Ovviamente, mi sono dovuta adattare ad alcuni nuovi modi di intendere la convivenza domestica: in famiglia vige un concetto generale di privacy molto forte, si passa molto tempo chiusi nelle proprie camere e quasi non esiste l’idea di “condividere” gli spazi e il tempo insieme, guardando, ad esempio, un film alla sera.

Per quanto riguarda il cibo, si può dire che la dieta taiwanese sia molto sana, con una base di riso bianco, verdure, carne o pesce e un’ottima frutta coltivata nella zona sud, dal clima tropicale. Tutto quello che comprende dolci e biscotti nei classici pasti taiwanesi è quasi completamente assente, nonostante ciò, questo piccolo Paese è l’inventore del Bubble Tea, bevanda a base di the e palline di tapioca che sta spopolando in tutto il mondo. Se mi manca il cibo italiano? Certo. Soprattutto le verdure fresche perché qui viene tutto cotto al vapore. E poi le ciambelline al vino e lo strudel di mele di mia nonna.

A scuola tutto il giorno!

Un altro aspetto totalmente differente è il sistema dell’Istruzione: le scuole superiori innanzitutto durano soltanto tre anni e una normale giornata di lezioni comincia alle 7 e si conclude alle 17, diventando quindi il vero e proprio centro della vita degli studenti – prosegue Micol -. Tutto quello che comprende la vita e le passioni dei ragazzi viene racchiuso all’interno delle mura scolastiche, che offrono attività di ogni tipo, che si alternano alle normali ore di lezione. Tanti tipi di sport, disegno, cucina, yoga, balli tradizionali, laboratori motivazionali… sono solo alcune delle proposte che noi definiremmo extracurricolari. La scuola taiwanese è un centro pulsante di vita, condiviso dagli alunni ma anche dal personale scolastico: non è strano, infatti, vedere dirigenti, insegnanti e segretari utilizzare uno dei tanti centri sportivi della scuola durante il giorno libero o in un momento di pausa.

Anche la serietà dei ragazzi e il loro rispetto delle regole mi ha davvero stupito: non ho mai visto, ad esempio, chiedere di andare in bagno durante la lezione, copiare durante la verifica o rispondere in modo arrogante ad un professore. Il concetto di “andare male a scuola” qui non è contemplato, e credo sia anche per questo che non esiste la bocciatura. Tutti danno il massimo, perché così si deve fare.

Più obbedienti che intraprendenti: ecco i giovani di Taiwan

Naturalmente ci sono anche alcuni aspetti negativi: il primo è che a causa dell’elevato numero di studenti in ogni classe (circa 50 studenti) le interrogazioni orali non esistono, e questo credo che non aiuti la generale timidizza e riservatezza dei ragazzi. Inoltre, il fatto di essere abituati ad avere così tante regole e formalità da seguire ogni giorno, influisce, a parer mio, sulla maturità e sull’indipendenza degli studenti, che si ritrovano “persi” nel momento in cui sono chiamati a prendere una decisione da soli.

Siamo in molti e da tutto il mondo, noi Exchange students che abbiamo deciso di venire qui a Taiwan, un Paese caratterizzato da una forte cultura tradizionale, nonostante sia aperto alla globalizzazione in molti campi, in alcuni casi forse anche piu dell’Italia. Una storia tormentata dalla lotta per l’indipendenza, che lo rende oggi un Paese sicuro, dalla percentuale di criminalità molto bassa e con l’orgoglio di alcuni primati: primo Paese in tutta l’Asia a vietare il consumo di carne di cane e a legalizzare i matrimoni gay.

Io sono ancora all’inizio di questo viaggio – conclude Micol Palisto -, ma di giorno in giorno la mia esperienza si fa più importante, e spero davvero di arrivare a capire ogni aspetto della cultura di questo Paese che mi ha accolta a braccia aperte.

Insegnante, copywriter e giornalista, si descrive come una romanziera in pectore, con il classico blog nel cassetto. Docente di lettere e pubblicista, con un passato come giornalista e speaker a Radio Inn, oggi coordina Gioia Web Radio, l'emittente liceale del Gioia di Piacenza e collabora con varie agenzie di pubblicità come autrice di testi.