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Amianto nella Calvino, lavori rinviati al 2020. Garetti: «Nessun pericolo»
Il rifacimento della scuola media statale Italo Calvino – che comprende la rimozione e lo smaltimento di materiale contenente amianto dalla pavimentazione – è stato rimandato. L’intervento venne approvato nel 2015 dall’ufficio Manutenzione dell’assessorato ai lavori pubblici: prevedeva la messa in sicurezza dell’edificio per una spesa di 335mila euro, di cui 98mila per pagare la manodopera. La scorsa Giunta inizialmente aveva fissato i lavori nel 2017, ma la Regione non ha mai finanziato l’opera. L’intenzione – a detta di alcuni ex assessori – sarebbe stata quella di provare a richiedere i finanziamenti per il 2018. La stima economica non è cambiata, ma l’amministrazione del sindaco Barbieri – come emerge dal piano triennale delle opere pubbliche – ha rinviato l’intervento al 2020. «Abbiamo fatto una scelta consapevole, scaturita da monitoraggi e sopralluoghi», puntualizza l’assessore ai lavori pubblici Paolo Garetti. «I tecnici non hanno rilevato una situazione di pericolosità immediata. Il rischio non è effettivo, ma potenziale».
La scuola viene monitorata constantemente
Nel provvedimento diramato nel 2015 si progettava di «eliminare i rischi per gli utilizzatori scolastici» nella struttura di via Boscarelli, «e le condizioni negative per la fruibilità degli spazi interni, nei confronti delle tematiche legate alle sicurezza». Il pavimento delle aule infatti sarebbe in vinilamianto, un materiale largamente impiegato quarant’anni fa negli edifici pubblici e contenente fibre di amianto «incapsulate in una matrice stabile che ne previene la diffusione ambientale se il materiale è mantenuto in buone condizioni», si leggeva nelle carte riportate in passato anche dal quotidiano Libertà. A ciò s’aggiunge l’usura del tempo e il deterioramento causato dagli oltre seicento studenti che calpestano ogni giorno le piastrelle, all’interno di un istituto fortemente frequentato soprattutto per i laboratori pomeridiani e per gli indirizzi musicali. «Chiaramente, nel caso in cui si verificasse un incidente eccezionale, agiremmo prontamente per evitare la fuoriuscita di amianto dal pavimento. La scuola viene monitorata costantemente e risulta in sicurezza», sottolinea Garetti. L’intervento definitivo comunque, che attesterà la bonifica completa degli ambienti dall’amianto, è stato rimandato al 2020. La fase operativa dovrà coincidere con la chiusura estiva della scuola per ovvi motivi organizzativi. «Per il 2018 la priorità verrà data alle emergenze edili – come l’asilo nido di Borgotrebbia -, alla manutenzione ordinaria dei marciapiedi, delle strade e della segnaletica e ai macroappalti del bando periferie e di Piazza Cittadella».
Le caratteristiche dell’amianto
«La parola amianto fa giustamente molta paura. Ma va detto che è presente nella maggior parte delle abitazioni precedenti agli anni Novanta», aggiunge Garetti. «Nel momento in cui dovessero presentarsi anzitempo i presupposti della possibilità che alcune particelle di amianto possano entrare in contatto con le vie respiratorie degli alunni dell’Italo Calvino, interverremo immediatamente». L’amianto è un materiale fibroso presente in natura: essendo un perfetto isolante resistente al calore, è stato utilizzato per la coibentazione degli edifici, dei tetti, dei treni e delle navi. Dal 1992, in Italia è stato classificato come agente cancerogeno, perciò ne è stata vietata la produzione e l’installazione. Le fibre di amianto, in particolare sotto forma di fibrocemento o eternit, possono depositarsi all’interno delle vie aeree, portando all’eventuale sviluppo di gravi malattie come l’asbestosi, il mesotelioma o il tumore dei polmoni. Il problema legato alla diffusione nell’aria delle fibre di amianto è dato proprio dal danneggiamento dei materiali in cui è contenuto.
Thomas Trenchi