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Al bar con l’assessore Zandonella: «Più telecamere e modifiche a Spazio 4»

L’assessore alla sicurezza e alle politiche giovanili Luca Zandonella commenta l’abbandono al vertice della Polizia Municipale, le polemiche sui centri d’aggregazione e le tensioni su Acer che hanno toccato direttamente anche il Carroccio.

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L’assessore Luca Zandonella arriva in perfetto orario al bar della Besurica, il quartiere in cui è cresciuto. Neanche un capello fuori posto. «È una delle zone più belle della città, nonostante abbia bisogno di alcune migliorie», commenta mentre osserva i banchi del mercato settimanale.

Classe 1988, è il membro della Giunta Barbieri con l’attestato di nascita più acerbo. A Palazzo Mercanti ricopre le deleghe alla sicurezza e alle politiche giovanili. Ha sempre militato nei Giovani Padani e nel 2015 è stato eletto segretario cittadino della Lega Nord.

Si siede al tavolo, sbircia con la coda dell’occhio i croissant sul bancone, ma ordina solo un caffè macchiato. Essenziale, semplice: non osa troppo. In politica verrebbe definito un moderato.

Ma qualche giorno fa hai organizzato un convegno con Generazione Identitaria e sei stato additato da molti come un estremista. 

«Mi ha sorpreso questa levata di scudi generale, perché bastava semplicemente informarsi sull’attività di Lorenzo Fiato, l’unico italiano a bordo della C-Star, una nave che ha operato in estate al largo delle coste libiche per scoprire, documentare e svelare gli interessi di molte Ong sui barconi di richiedenti asilo. Una missione di controllo, non di certo mirata ad affogare i migranti com’è stato falsamente detto da alcuni esponenti politici. Due mesi fa ho assistito allo stesso incontro nel lodigiano, che si è svolto nella massima tranquillità».

Perché a Piacenza invece sono sorte numerose polemiche, secondo te?

«Visto che sono un amministratore comunale, hanno tentato di descrivermi come un sostenitore delle iniziative xenofobe e razziste. Ma non è vero. In questo modo ci hanno fatto un favore, dandoci maggiore visibilità».

E la Lega Nord è un partito estremista?

«Assolutamente no. Lo dimostra la quantità di voti che ha preso alle urne».

In campagna elettorale uno dei messaggi principali era contro l’immigrazione. Ora che lavori tra gli ingranaggi della macchina comunale, pensi che sia possibile mettere un freno a questo fenomeno?

«La politica migratoria è gestita dallo stato centrale, che regola gli ingressi e le espulsioni. Ne sono consapevole. A livello locale, però, si può intervenire con gli Oda, ossia gli ordini d’allontanamento dal territorio urbano per chi arreca disturbo alla quiete pubblica».

Sono provvedimenti che vietano a un individuo di tornare nella zona in cui è stato sanzionato, indipendentemente dalla nazionalità o dalla cittadinanza.

«Ovviamente, che sia italiano o straniero».

In consiglio comunale la Lega Nord ha votato la mozione del Partito Democratico sui disservizi di Acer per la modifica dell’orario di ricevimento. Nel cda dell’Ente siede anche il segretario provinciale del Carroccio, Pietro Pisani. Ha preso di buon grado la vostra scelta?

«Abbiamo risolto i malumori iniziali confrontandoci direttamente di persona. La mozione chiede di far chiarezza su Acer, e l’amministrazione è ben disposta a portare avanti questa istanza».

L’ormai ex comandante della Polizia municipale Piero Vergante ha abbandonato Piacenza in direzione Monza. È stato un addio lampo. Sei deluso?

«Non nascondo un forte dispiacere. Da troppi anni la Polizia locale non ha la stabilità necessaria per portare avanti un lavoro continuativo. Molti comandanti hanno salutato Piacenza, scegliendo altre mete. Ringrazio Vergante per l’attività svolta, in linea con i bisogni della comunità. Immagino e comprendo che la cittadinanza, dato il cambio di passo avvertito dai mesi scorsi, non veda positivamente questa decisione. Con il prossimo comandante sottolineeremo subito la necessità di restare in città in modo definitivo».

Senza il comandante, come ne risentirà il corpo della Polizia municipale?

«Svolgerà le sue funzioni il Vice-comandante, che conosce perfettamente Piacenza e gli abitanti. Non ci saranno problemi specifici».

Tra quanto arriverà una nuova figura al comando?

«Partirà un iter di tre mesi in cui sceglieremo il sostituto. Non ci sarà una graduatoria, ma una serie di colloqui di fronte a me, al sindaco e a tre tecnici comunali».

Avete già in mente un identikit?

«No, ma il successore deve sapere che la nostra amministrazione vorrà un controllo ferreo da parte della Polizia municipale».

Alla Besurica esisteva una stazione della Polizia locale. Adesso negli stessi locali si trova la biblioteca comunale. Vuoi riportare i vigili tra queste mura?

«La biblioteca riceverà i finanziamenti fino al 31 dicembre. A quel punto, valuteremo che strada intraprendere. Con Vergante avevamo accennato alla possibilità di aprirvi una sede che raccogliesse tutte le frazioni. Sarebbe un’ottima soluzione. Al contrario, i sindacati ritengono gli uffici dislocati una fonte di perdita di tempo per gli spostamenti».

In qualità di assessore alla sicurezza, quale delle due parti appoggi?

«I cittadini vogliono una presenza capillare delle Forze dell’ordine, perciò è più importante predisporre un passaggio costante di volanti e pattugliamenti fisici, piuttosto che avere una sede in più o in meno… Entro l’estate saranno completamente operativi quattordici nuovi agenti in rinforzo al personale, che saranno impiegati anche nelle frazioni».

A che punto è il piano per le telecamere di videosorveglianza?

«L’obiettivo è quello di collegare alle immagini delle telecamere le stazioni dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Municipale, che ad oggi non sono perfettamente in rete. Verranno stanziati almeno 200mila euro per l’acquisto di nuovi dispositivi e per il cablaggio. La priorità è coprire tutto il perimetro cittadino con le telecamere di lettura targhe, così da sorvegliare gli accessi».

Il sindacato della Polizia municipale Sulpl è stato duro, dichiarando che le «speranze» della campagna elettorale della Barbieri «iniziano a scemare, a causa di risposte non pervenute, di mancanza di cambiamento, di attenzione e di valorizzazione». Cos’è successo?

«Io e il sindaco abbiamo incontrato la referente Miriam Palumbo. Abbiamo risolto le incomprensioni accennate nel comunicato. È tutto a posto».

Quali problematiche sono state sollevate?

«Si tratta di alcune questioni private e delicate che riguardano internamente la Polizia locale. Preferirei non renderle note. Ma posso assicurarti che condividiamo la visione di una polizia di prossimità vicina al cittadino».

A fine anno scadrà l’appalto di Arci a Spazio 4. Terminerà anche la fruizione di questo centro d’aggregazione inaugurato dal centrosinistra?

«No, l’area non verrà chiusa. Aggiungeremo però altre funzionalità, per esempio in ambito sportivo. Si possono coinvolgere molti più giovani rispetto ad ora. Stiamo lavorando su un progetto definitivo, con un bando diverso a quello di tre anni fa».

Hai mai partecipato agli eventi di Spazio 4?

«Sì, ho fatto un salto a Tendenze Festival, che da oltre vent’anni riunisce migliaia di giovani. Magari, come amministrazione comunale, potremo dare anche nuovi input sulla gestione di questo appuntamento musicale».

La mozione del consigliere Levoni approvata dalla maggioranza prevede di rivedere i fondi destinati a Pulcheria, Spazio 4 e Spazio 2. Quest’ultimo centro d’aggregazione subirà variazioni?

«No, fino al 2020 – cioè quando scadrà l’appalto – non toccheremo Spazio 2. Permette a tanti ragazzi e ragazze di conoscere il mondo del lavoro, passando dalla teoria alla pratica con laboratori e corsi professionali. Il Comune ha un buco in bilancio di 2,6 milioni di euro: è evidente che bisognerà tagliare in molti settori, ma cercheremo di tutelare questa realtà».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.