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Qualità della vita, Piacenza quarta in Italia per sale cinematografiche

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La qualità della vita a Piacenza è stata premiata dalla classifica annuale del Sole 24 Ore. Mentre nel 2016 il nostro territorio era 48esimo, quest’anno ha risalito addirittura tredici posizioni attestandosi al 35esimo posto nella graduatoria e dimostrandosi in netta ripresa. Almeno stando ai parametri applicati dal quotidiano, basati su quarantadue indicatori in sei macro-settori.

Il capitolo nel quale Piacenza spicca è “Demografia e società”. Invece registra alcuni dati negativi per quanto riguarda “Giustizia e sicurezza”, che comprende le rapine, i furti e le tempistiche dei processi.

Piacenza, prendendo in considerazione il campo della cultura e del tempo libero, può mettere sul petto anche una medaglia importante: quarta posizione nazionale per la presenza di sale cinematografiche. «Mi sono rallegrato di vedere considerati tra gli indicatori il numero di librerie, spettacoli teatrali e – udite udite – sale cinematografiche», commenta entusiasta Piero Verani, presidente di Cinemaniaci.

«Bisogna smetterla di pensare alla sala cinematografica – quella del centro delle nostre città, quella dei film d’essai, quella dei cinema monosala – come a un semplice esercizio commerciale. Se spariscono i fruttivendoli, e tanti altri negozi, nelle nostre strette e belle vie, dipende dalla scelta della gente di andare nei grandi centri commerciali. Libera scelta, legittima. Come quella di comprare online e far chiudere i negozi fisici. Se vogliamo, però, che Piacenza sia bella da guardare e da vivere, qualche azione andrebbe fatta in tal senso. La sala cinematografica non è un museo o un teatro. Ma se musei e teatri dovessero stare in piedi con i biglietti, chiuderebbero tutti o quasi, almeno in Italia; questo più o meno si dice dei cinema», prosegue Verani.

«Proprio i cinema che come i teatri rendono più bella una città e offrono alla gente che la abita un’opportunità di crescita culturale e personale, divertimento e intrattenimento. Nella classifica riportata dal Sole, Piacenza non mi sembra piazzata così male, anche e soprattutto se guardiamo i numeri nel dettaglio, per la presenza di tanti schermi attivi. Purtroppo la tendenza va in direzione opposta; la chiusura della Multisala Iris è l’elefante nella stanza. Vogliamo fingere di non vederlo? Nel nostro piccolo Cinemaniaci Associazione Culturale intende proporre un’iniziativa con lo scopo di dare un segnale: una rassegna itinerante capace di far lavorare insieme Corso, Politeama e Jolly, le sale del centro e d’essai per tre serate speciali nei primi mesi del 2018. Aspettiamo conferma della sostenibilità finanziaria del progetto, che tra l’altro vedrebbe Piacenza entrare nel tour dei film targati Mondovisioni pubblicato sulla rivista Internazionale. Se ci sarà data questa possibilità», conclude Verani, «avremo offerto ai piacentini film di qualità, dimostrato la capacità di ‘fare rete’ più teorizzata che praticata, riportato al centro la funzione della sala cinematografica per la visione di film collettiva e su grande schermo».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.