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Lo spin doctor piacentino Mauro Ferrari al lavoro nel Lazio per Sergio Pirozzi

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La travagliata corsa di Sergio Pirozzi a presidente del Lazio ha l’inconfondibile firma di Mauro Ferrari, guru piacentino della comunicazione. «Ho cominciato a lavorare per il sindaco di Amatrice a novembre. Ha un forte temperamento e uno spiccato carisma», svela Ferrari, che porta alle spalle quasi trenta campagne elettorali in oltre vent’anni di carriera. «Abbiamo scelto come simbolo l’impronta di uno scarpone, metafora dell’impegno tra le macerie e mezzo per arrivare fino in fondo alle cose, per risolverle. Poi, se incontri Pirozzi, capisci che un’impronta te la lascia davvero».

Un mese fa Sergio Pirozzi, che da primo cittadino ha vissuto la tragedia del terremoto nel Centro Italia, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio, fuori dai confini della tradizionale coalizione di centrodestra. Proprio in queste ore, mentre si vocifera l’invito dei partiti a ritirarsi per lasciare la piazza a Maurizio Gasparri o Fabio Rampelli, il suo spin doctor Mauro Ferrari ha riproposto su Facebook una serie di manifesti elettorali. “Vogliamo dar voce alle periferie, a chi fino ad oggi non ha avuto rappresentanza” oppure “Per me le persone di alto livello sono quelle che si sporcano le scarpe” e ancora “Gli altri fanno tattiche, noi andiamo dalla gente ad ascoltare i loro problemi” si legge nelle grafiche realizzate da Ferrari.

«Da gennaio avvierò un ensemble nazionale»

«Ho incontrato Pirozzi grazie ad Antonio Noto, il celebre sondaggista che si vede spesso in televisione. Ci siamo trovati in vari appuntamenti elettorali. A Venezia e Napoli, per esempio. Mi propone ai suoi clienti come esperto di campagne e comunicazione politica», spiega Ferrari. «La comunicazione deve assomigliare al candidato ed essere un abito sartoriale cucito su misura. Da gennaio mi occuperò anche di altre campagne di rilievo, ma per ora non posso rivelare niente. Avvierò un nuovo ensemble a respiro nazionale, aggregando i migliori professionisti del settore che ho incontrato nei miei 24 anni di sfide elettorali, fatti di tantissime vittorie, poche sconfitte e nessun pareggio».

Chi è Mauro Ferrari

«Tutto è partito nel 1994, con la nuova legge elettorale per le elezioni amministrative: da quel momento l’elettore sceglieva la persona che voleva fosse il suo sindaco per cinque anni. La comunicazione è notevolmente cambiata nel linguaggio e nei media, ma per me è stata fin dall’inizio la conversazione tra una persona che ha un progetto e un’altra che ha bisogni e speranze». Si presenta così Mauro Ferrari sul suo sito web. Negli anni ha conquistato una nomea di rilievo nazionale, frutto di approfondimento e cura dei dettagli (come lo studio della psicologia legata ai colori o l’analisi comportamentale delle sue “creature”).

Nel 2002 e nel 2007 ha colorato d’arancione il trionfo di Roberto Reggi a sindaco di Piacenza. Nel 2012 si è dedicato a Paolo Dosi, successore di Reggi a Palazzo Mercanti. Nel 2013 è stato ingaggiato da Carlo Capacci a Imperia. Nel 2014 ha contribuito alla vittoria di Alberto Biancheri a Sanremo e di Giorgio Gori a Bergamo. Nel 2015 ha lavorato per Luigi Brugnaro, eletto a Venezia. Nel 2017 ha messo nel pallottoliere anche il successo di Sergio Giordani a Padova. Tanto per citare alcune medaglie nel palmares.

«Ho lasciato la corsa al Pirellone di Gori»

L’ultima fatica annunciata da Mauro Ferrari era quella per la scalata di Giorgio Gori al Pirellone, come presidente della Regione Lombardia in vista del voto nel 2018. Il rapporto professionale, tuttavia, si è interrotto. «Ho lasciato la squadra di Gori per ragioni che chiarirò a fine campagna. L’amicizia con Giorgio resta inalterata, merita di vincere questa difficilissima sfida». 

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.