Seguici su

curiosità

Il 2017 del Consorzio La Carne Che Piace. Le battaglie di allevatori e macellai

Pubblicato il

«Abbiamo tutelato gli allevatori, i macellai e gli operatori della zootecnia in ogni campo: da quello istituzionale a quello economico, passando per un’ampia opera di sensibilizzazione attraverso i media». È il bilancio di fine anno tracciato da Giampaolo Maloberti, presidente del Consorzio La Carne Che Piace, una realtà rappresentativa della zootecnia piacentina che tra pochi mesi spegnerà quattro candeline sulla torta di compleanno.

Il Consorzio La Carne Che Piace è nato il 15 maggio 2014 con l’intento di promuovere l’eccellenza delle carni bovine, suine ed equine della provincia di Piacenza. Oltre trenta le aziende di allevamento che hanno aderito, con la collaborazione di macellatori e macellai convenzionati. «L’obiettivo – ormai raggiunto – è di arrivare a una filiera che garantisca tutte le fasi: dall’allevamento alla commercializzazione, con la stella polare indiscussa della qualità», spiega Giampaolo Maloberti. La Provincia, che ha contribuito alla nascita dell’associazione, presentò il consorzio come un fatto concreto messo in gioco per Expo 2015.

I semi di lino per aumentare la qualità della carne

Gli allevatori aderenti osservano un disciplinare di produzione, «per offrire ai consumatori un prodotto genuino sicuro e buono: dalla qualità degli alimenti per gli animali, alla macellazione, alla corretta frollatura della carne di almeno tre settimane». Negli ultimi 6 mesi di alimentazione degli animali vengono somministrati i semi di lino, che aumentano l’apporto di Omega 3 e di grassi buoni, ottimali per il sistema cardio-vascolare del consumatore finale, senza alterare il sapore della carne.

«Affidatevi ai produttori a chilometro zero»

Poche settimane fa, il Consorzio La Carne Che Piace ha manifestato soddisfazione per l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di 140 tonnellate di carne potenzialmente dannose per la salute da uno stabilimento di stoccaggio e trasformazione nella Bassa piacentina. Affidatevi ai piccoli produttori a chilometro zero – si leggeva nel comunicato -. Il sequestro è la prova di una filiera sicura, i cui controlli sono ferrei e capillari. Quest’ultimi, tuttavia, non devono diventare un inutile appesantimento burocratico. La carne piacentina rimane un marchio di qualità, una garanzia di salubrità ed efficienza nutrizionale. Non accettiamo che, quando si parla di carne, si spari nel mucchio senza distinzioni: ci sono in gioco il lavoro e la dignità di migliaia di famiglie.

Lo scorso 26 maggio Maloberti ha presenziato insieme ad altri soci al Crowne Plaza di Padova alla tavola rotonda che ha sancito, con la “carta di Padova”, un cambio di passo degli attori della zootecnia bovina da carne in Italia, sottoscrivendo la richiesta precisa di un disegno di legge per rendere obbligatoria la tracciabilità delle carni bovine nella ristorazione.

Il 2018? All’insegna della selvaggina!

Il 2017 del Consorzio è stato segnato anche da altri crucci, come la contrarietà «all’ultra-tassazione dei prodotti di origine animale», la condanna alla liberalizzazione dei novel food (tra cui gli insetti, tanto da diffondere una delibera “insetti-free” in ogni Comune della provincia), fino alle polemiche con «gli estremisti vegani che stanno minacciando le nostre tradizioni».

«Ci chiedono aiuto per contribuire a porre rimedio ai disastri provocati dalle specie selvatiche nei campi agricoli», conclude Maloberti. «Per il 2018 siamo pronti a intavolare un discorso che coinvolga il nostro Consorzio, assicurando serietà nelle fasi di macellazione, sezionatura e confezionamento della selvaggina abbattuta».

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.