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I giovani rivoluzionano il trasporto pubblico: «Linee semicircolari e nuove fermate»

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Sono tre dei tanti studenti che vivono il disagio degli autobus piacentini. A differenza dei loro coetanei, però, hanno elaborato delle proposte per rivoluzionare il trasporto pubblico.

«Un abbonamento annuo urbano costa almeno duecento euro e il servizio non è un granché. Durante le fasce orarie mattutine di punta, le più trafficate dagli studenti, i pullman sono regolarmente stracolmi, specialmente nel periodo invernale. Mi risulta che quasi la maggior parte dei mezzi abbia un’età media di dieci anni, se non di più…», commenta Alessandro Dentoni, che frequenta la classe quarta dell’Isii Marconi. Il diciassettenne risiede alla Besurica e, per dare un mano al comitato di quartiere, ha ridisegnato la linea 15: «Sembra che non sia adatta a incentivare i cittadini all’utilizzo del trasporto pubblico. Per il tragitto dalla piazza della Besurica a via Romagnosi occorre circa mezz’ora di viaggio. È illogico», spiega Dentoni. «Si potrebbe ripristinare la vecchia linea 15, facendola transitare in centro storico. Era nata per collegare la Besurica alla città, ma oggi è intasata e poco funzionale».

Ripensando l’itinerario della linea 15

Dentoni ha consegnato all’assessore comunale Paolo Mancioppi un documento in cui avanza le seguenti modifiche al percorso: Besurica – SP 28 – Via Veneto – Via Genova – Piazzale Genova – Corso Vittorio Emanuele II – Stradone Farnese – Via Pietro Giordani – P.za S. Antonino – Via S. Antonino – Corso Vittorio Emanuele II – P.za Cavalli – Via Camillo Benso Cavour – V.le Risorgimento – Piazzale Milano – SP 10 – Piazzale Guglielmo Marconi (stazione FS) – SP 10 – Piazzale Roma – Viale Patrioti – P.le della Libertà – Stradone Farnese – Corso Vittorio Emanuele II (oppure passaggio in via Beverora) – Piazzale Genova – Via Genova – Via Veneto – SP 28 – Besurica. Nel quartiere s’aggiungerebbero i passaggi del pullman in via Schippisi, via Marzioli e via Faggi.

Cosa sono le linee semicircolari tra Besurica e Vallera?

Seppur con metodi ben distinti, anche i “baby-progettisti” del liceo Gioia Tommaso Battilocchi e Filippo Bongiorni si sono impegnati nella stessa direzione: collegare meglio la periferia alla città. «Per il momento abbiamo provato a immaginare dei cambiamenti alle linee urbane 1 e 15, che sarebbero sostituite da due nuove linee semicircolari in grado di garantire un adeguato servizio per la Besurica e Vallera. La prestazione diventerebbe più capillare e verrebbe estesa agli orari serali, avvicinando le zone esterne alla stazione, all’ospedale e alle scuole». Battilocchi e Bongiorni hanno dato un nome a queste idee, creando la piattaforma online “Uto Piacenza”.

La definiscono una «semplice riorganizzazione di ciò che è già in servizio sulle linee esistenti. Un servizio innovativo che coprirebbe tutte le fasce orarie della giornata, per i pendolari e non solo, dalle 5.40 (prima corsa da Vallera verso il centro) alle 23.40 (ultima corsa dalla Stazione verso Vallera), anche nei giorni festivi. Un collegamento tra Vallera e il centro ogni 30 minuti e tra la Besurica e il centro ogni 15 minuti».

Tram elettrico e ferrovie suburbane

La coppia ultimamente ha pensato anche a 8 linee di tram elettrico e a 4 ferrovie suburbane da realizzare su binari esistenti. «La mentalità dei piacentini condanna l’autobus a essere l’ultima delle alternative all’automobile. E le conseguenze sono l’inquinamento, il traffico sproporzionato rispetto al numero di abitanti e le auto parcheggiate irregolarmente ovunque. Non è concepibile che in una città come Piacenza l’ultimo autobus dal centro verso qualsiasi zona periferica parta intorno alle ore 20», commentano Battilocchi e Bongiorni. «La rete è disorganizzata, con pochi nodi d’interscambio tra le linee. I parcheggi scambiatori non sono stati valorizzati e il Car Bus – attivato qualche anno fa – non è mai decollato».

Stop alla gratuità del pullman per gli anziani

Nel frattempo, per ragioni di bilancio, uno dei primi stravolgimenti che potrebbe mettere in atto l’Amministrazione comunale è il taglio della gratuità del pullman agli anziani over 65. Nei prossimi giorni gli assessori incontreranno i dirigenti di Seta per valutare l’introduzione di agevolazioni in base alla fascia di reddito, e non soltanto a seconda dell’età.

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.