giovani
God save Spazio 4: «Non possono annullare un luogo in cui ci riconosciamo»
Ecco l’articolo pubblicato su “L’Acuto”, il giornale studentesco del Liceo Melchiorre Gioia di Piacenza. «Non hanno il diritto di annullare Spazio 4, uno spazio libero in cui noi per primi ci riconosciamo».
Ai margini della città, dove le case si perdono tra i grandi magazzini e il fumo cinereo delle industrie vela il paesaggio vuoto della periferia, si trova un piccolo spazio popolato dai ragazzi che porta con sé le loro idee e la loro creatività. Una mente colorata che dipinge e sfuma una città uscita da pochi anni da un letargo culturale durato decenni. Spazio 4, nato dai giovani e cresciuto con loro, è stato uno strumento di conoscenza e di relazione per quelli che l’hanno frequentato e condiviso.
Dalla sua nascita fino ad oggi tante sono state le manifestazioni artistiche e culturali ospitate all’interno di Spazio 4. Recentemente la più importante è stata a settembre di quest’anno: il Tendenze Music Festival, a cui hanno partecipato diversi gruppi musicali dal rock all’indie fino a band emergenti. Questa capacità dei giovani di gestire un luogo e renderlo accogliente ed originale ha determinato una crescita sociale e di conseguenza un migliore rapporto con il quotidiano dove la responsabilità individuale può diventare collettiva. All’interno di questi centri di aggregazione giovanili (nel nostro paese ce ne sono parecchi e la loro funzione è giustamente sostenuta da varie amministrazioni comunali) si partecipa, si discute, si organizza e si lavora per dare un’impronta più autentica del proprio vissuto affrontando il rischio del disagio giovanile.
Una notizia piuttosto preoccupante viene dalla Giunta comunale della città, che ha dichiarato di voler cambiare la destinazione d’uso dello spazio. È trapelata la proposta di trasformare uno spazio ideato per i ragazzi in un centro di integrazione tra generazioni, che comprende bambini e anziani. Da stimolante creativo a tradizionale e monotono “ritrovo” per famiglie. Cosa succederà una volta chiuso? Verrà concretamente e attivamente usato o diventerà uno di quei tanti luoghi abbandonati e inutilizzati di cui la nostra città è piena? Tante sono le idee e le promesse, ma non devono rimanere solo parole. Si devono trasformare in realtà e diventare fatti. Bisogna anche dire che Spazio 4 si renda piú visibile e si pubblicizzi di più in modo da passare maggiormente agli occhi e alle orecchie di tutti.
Non hanno il diritto di annullare uno spazio libero in cui noi per primi ci riconosciamo. Uno spazio dove l’anticonformismo e l’originalità sono padroni e dove le barriere vogliono essere abbattute. Noi quindi diciamo NO alla chiusura di Spazio 4.
Maria Flora Montecchi (redattrice de “L’Acuto“)