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Le ultime ore di Spazio 4: «Domani riconsegneremo le chiavi al Comune»

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Da domani fino a marzo i cancelli di Spazio 4 resteranno chiusi. E probabilmente non riapriranno più nella formula in cui si è fatto conoscere questo centro d’aggregazione giovanile. L’amministrazione comunale di Piacenza, infatti, ha scelto di operare in discontinuità rispetto al passato, innescando una scarica di polemiche feroci.

«Stiamo sbaraccando tutto insieme ai ragazzi. Tra poche ore dovremo riconsegnare le chiavi al Comune. Il caso vuole che proprio domani verrà installata la pompa di calore attesa da tanto tempo, grazie a un finanziamento approvato anni fa. Non sappiamo dove mettere le fotografie, gli archivi digitali, i giochi in scatola, la cancelleria, i pannelli delle mostre organizzate quest’estate… Ci sono tredici anni di ricordi da portare via. I giovani sono arrabbiati e non riescono a comprendere la scelta della Giunta. Il Comune dice che non può permettersi questa spesa – 60mila euro annui, ndr –, ma l’autofinanziamento nel mondo educativo è impraticabile», ha commentato con voce flebile Gualtiero Zanoli, uno degli educatori di Spazio 4 che rimarranno senza lavoro.

È stato l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella, durante il dibattito di sabato scorso alla Cavallerizza, a ventilare l’evenienza di un sostentamento autonomo del gestore che subentrerà ad Arci. «Tecnicamente non era possibile una proroga per tenere aperto Spazio 4 prima del bando. In questi tre mesi i giovani potranno affidarsi agli altri spazi comunali», ha aggiunto Zandonella, ammettendo che «c’è stata una precisa volontà politica, perché abbiamo avuto mandato dai cittadini di cambiare le cose».

«Spazio 4 è la mia seconda casa, vengo qui da circa sei anni. In questo posto ho passato i pomeriggi più belli della mia adolescenza. Ho riso, ho pianto, ho giocato, ho litigato e fatto pace subito dopo. Sono cresciuta sia fisicamente che moralmente, mi è stato insegnato ad essere più responsabile e accettare gli altri. Perché modificarlo ora?», si legge su un biglietto pubblicato sui social network, mentre viene impugnato da una ragazza che frequenta abitualmente il centro. «Non hanno il diritto di annullare uno spazio libero in cui noi per primi ci riconosciamo. Uno spazio dove l’anticonformismo e l’originalità sono padroni e dove le barriere vogliono essere abbattute», ha scritto la studentessa del liceo Gioia Maria Flora Montecchi sulle pagine de “L’Acuto”.

Dalla Giunta sono trapelate diverse informazioni su ipotetiche destinazioni d’uso future: da luogo intergenerazionale aperto anche agli anziani, fino alla vocazione sportiva e famigliare. «L’area riaprirà il primo di marzo e conserverà la sua impronta giovanile, ma sarà accessibile a tutti. Non è stata sfruttata al massimo, ci saranno delle novità», ha provato a rincuorare l’assessore Zandonella. Il bando dovrebbe uscire a gennaio, e molto dipenderà dalla linee guida contenute in esso. Un punto su tutti sarà fondamentale per capire l’indirizzo del nuovo gestore: il vincolo (o meno) di impiegare degli educatori professionali per mantenere viva la chiave formativa di Spazio 4. «Non critico l’attività svolta dagli educatori e non intendo cancellare la parte socio-educativa di Spazio 4», si è giustificato Zandonella, chiudendo tuttavia ogni possibilità all’inserimento nel bando di una clausola sociale con l’obbligo di riassunzione del personale uscente.

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.