curiosità
Lo scandalo del Capodanno senza Gigi D’Alessio (di Nereo Trabacchi)
Con profonda ironia, lo scrittore Nereo Trabacchi “reagisce” al Capodanno piacentino senza il concerto di Gigi D’Alessio…
Appresa la notizia questa mattina sono sobbalzato, e la mia tristezza forse è superata solo dal dispiacere. Quello che è accaduto a Piacenza non solo è di un’immensa gravità, ma la responsabilità cade in toto sui vertici cittadini e su tutti i membri della pubblica amministrazione con poteri decisionali. Infatti io mi aspettavo come regalo a tutti i piacentini la presenza di Gigi D’Alessio in Piazza Cavalli per il concerto di fine anno. Ma no, questo non accadrà perché ce lo siamo fatti fottere dal Comune di Corato (Ba).
Poi mi sono calmato e sono entrato nella psicologia di chi si è lasciato sfuggire dalle dita questa possibilità e ho capito come questo sia accaduto per la sua impossibilità di comprendere i testi del più grande cantautore che l’Italia abbia mai conosciuto. Cari Vertici Piacentini, dovevate infatti capire ad esempio il primo, fine, sottile, arguto passaggio della bellissima canzone “Vivi” dove Gigi ci dice: “Ho sentito dire che con il tempo tutto passa e se ne va…”. Bene, ma il D’Alessio, cosa vuole davvero intendere con quel “tempo”? Ci ho riflettuto a lungo e non ho potuto che concretizzare come l’autore faccia certamente riferimento alla sorpresa che anche Manzoni ci vuole sottolineare di fronte al manoscritto dell’Anonimo che porta stampata in faccia la sua inattendibilità per gli eccessi verbali di cui si adorna con enfasi barocca del tempo trascorso infatti, tra la scoperta della carta e la sua rivelazione.
Chiaramente con la seconda strofa tutto è più comprensibile: “Mi hanno detto che un amore nuovo quello vecchio scaccerà”. Ecco, qui non posso nascondere di aver faticato per comprendere cosa Gigi volesse dirci, ma, ma, ma, alla fine ho aggirato l’ostacolo ricordandomi come sullo sfondo della sua semiotica, ci sia una palese metafisica, con la quale il D’Alessio vuole insegnarci che la realtà esiste, può essere indagata, purché si prenda il metodo proposto da tanto “tempo” (ecco che torna la sua smaniosa ossessione del tempo che scorre), ma con sostenuto e sospeso sospetto che la vita rimanga un paragone di parole.
Chi vuole intendere intenda, ma soprattutto si carichi moralmente di responsabilità là dove per sue mancanze non potremmo sentire echeggiare questi versi nella nostra Piazza dei Cavalli.
Nereo Trabacchi