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Riconfermato Satiri di Storie Festival, l’evento che sfida i piacentini borbottoni
Scherzare sui piacentini è come giocare alla roulette russa. Meglio non azzardare se metteranno il broncio o sorrideranno. Gli organizzatori di Satiri di Storie Festival, una delle rare rassegne di satira in Italia realizzata da professionisti, hanno deciso di impugnare la rivoltella e sfidare la sorte. «Testo le scenette su un mio amico, classico “piacentino medio” rinomato per essere un po’ chiuso e brontolone», sorride l’attrice teatrale Letizia Bravi, classe 1990, ideatrice e direttrice artistica della manifestazione. «Fortunatamente la reazione è positiva: il nostro format unisce la burla e l’educazione, permettendo di scoprire le storie legate a Piacenza. Ci concentreremo sugli aneddoti e sui personaggi locali. Un esempio? Potremmo divertirci su Ranuccio Farnese». Nel 2017, con la fortunata esibizione “Dante non aveva l’Iphone”, gli spettatori furono immersi nelle profondità oscure di un Inferno poco convenzionale, abitato da Andreotti, Berlusconi, Beppe Grillo e i cuochi di Masterchef.
Satiri di Storie Festival, sostenuto dall’associazione Diciottotrenta, è stato riconfermato per una seconda edizione dal bando comunale “Giovani Progetti”, ottenendo un contributo di 4.957 euro. «Sarebbe bello se venissero erogati più fondi. Ad ogni modo, mi è parsa una gara con un elevato grado di qualità e partecipazione», commenta la Bravi. Su Sportello Quotidiano sviscereremo ambizioni, difficoltà e sogni di tutti i vincitori della graduatoria: eventi e manifestazioni che dimostrano quanto sia un errore accostare assiduamente le parole giovani e futuro. I giovani, infatti, sono protagonisti indiscussi del presente. E lo rivendicano con questi progetti, che rafforzano e arricchiscono la città.
«Il festival è nato l’anno scorso, sempre selezionato dal bando “Giovani Progetti”. Nel 2018 dovrebbe tenersi intorno al primo week end di settembre. L’appuntamento principale sarà il “Satira Dop”, poi avranno luogo le proiezioni di film satirici in collaborazione con l’associazione Cinemaniaci, probabilmente nella location del Baciccia. L’ospite speciale non sarà più Claudio Fois, tra gli autori della trasmissione Fratelli di Crozza, ma il gruppo teatrale milanese Terzo Segreto di Satira, reduce da attività professionali con Sky e Discovery Channel», annuncia Letizia Bravi, senza sbottonarsi troppo. Proseguiamo a disturbarla mentre si gode le meritate vacanze invernali.
Come hai partorito Satiri di Storie Festival?
«È uscito spontaneamente dal mio mondo delle idee e dall’esperienza personale nel cast di Maurizio Crozza. A dire il vero, ho pensato a questo spettacolo proprio nei camerini di La7. Vorrei farlo diventare un valore aggiunto della mia città».
Che tipo di pubblico richiama?
«Nella gestione e nella pianificazione la squadra è formata da under 35. Potremo contare sulla collaborazione del comitato giovanile FAI – che ci guiderà nella rassegna itinerante in centro storico – e del critico Daniele Villa. Il target cui ci rivolgiamo è trasversale».
In che acque naviga la satira?
«La comicità fatta ad alti livelli si sta spegnendo. Nei panorami provinciali è stata messa da parte. L’unico grande artista nel settore rimane Crozza».
Hai valutato di invitarlo a Piacenza?
«Sì, ma servirebbe un budget inavvicinabile. Non nego di averci riflettuto, ma non è quello il mio obiettivo finale…».
E qual è?
«Mi piacerebbe che il nostro territorio si trasformasse nel polo nazionale della satira».
Thomas Trenchi