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La provincia narrata su Instagram. Il progetto del 19enne Marco Caviglioni 

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Che la provincia di Piacenza sia bellissima non fa notizia. È una novità, però, che un giovane riservi tempo ed energia a immortalare il profilo migliore del suo territorio. Il diciannovenne Marco Caviglioni sta girando in un lungo e in largo le vallate per raccontare, attraverso gli attimi catturati con la macchina fotografica, la storia di un «territorio incompreso e sottovalutato, soprattutto dai suoi abitanti». Fotogramma dopo fotogramma, sulla sua pagina Instagram “MC Photos“, Caviglioni sta accostando i contorni delle colline alle distese di vigneti, i colori dei campi arati ai monumenti storici cittadini. E sta delineando l’identikit di una terra umile ma orgogliosa.

«Ho pensato a questo progetto la scorsa estate. Un mese fa ho aperto il canale, sviluppandolo anzitutto come passatempo. Mi sono accorto che la provincia piacentina è piena zeppa di tesori ignorati, in particolare da chi dovrebbe viverli quotidianamente. Così, nel limite dei miei mezzi, desidero far conoscere il più possibile il contenuto di questi scrigni», ha riassunto Caviglioni. «I paesaggi piacentini sono un’incredibile sorpresa anche per me, visto che spesso tendiamo a tralasciare ciò che abbiamo sotto gli occhi». Su “MC Photos” viene pubblicata una fotografia ogni giorno. Scatti che permettono di accorgersi di quanto possa essere splendida un’alba dalla prospettiva del quartiere Besurica, senza andare in capo al mondo. Del silenzio assordante emanato dal panorama di Veano, vicino a Vigolzone. Oppure dell’imponenza dei castelli sparsi qua e là, che a volte sembrano un arredo dovuto.

«Mi sono diplomato all’ISII Marconi, ora frequento la facoltà di ingegneria informatica. L’input è arrivato grazie a un corso di fotografia alle scuole superiori», ricorda Caviglioni, che confessa di avere un idolo: Simone Bramante, con uno stile inconfondibile e quasi un milione di follower.

Sui social tanti giovani si avvicinano alla fotografia

Oggigiorno sono parecchi i giovani che si avvicinano alla fotografia. «Conosco diversi coetanei che hanno questa passione», conferma il ragazzo. Nell’era dei social network chiunque bene o male ha la possibilità di costruire un palcoscenico sul quale mettersi alla prova, e di misurare facilmente il proprio grado di apprezzamento contando i cuoricini rossi su Instagram o i pollici blu su Facebook. Non a caso, a livello mondiale, il settanta percento degli iscritti a Instagram ha un’età compresa tra i 12 e i 25 anni. «Senza internet sarebbe impossibile tentare di emergere», aggiunge Caviglioni, «credo che i social non siano necessariamente un punto d’arrivo, ma un mezzo da sfruttare».

«La foto a cui sono più affezionato è la piazza di Gambaro di Ferriere, con le montagne innevate e un viottolo ripido alle spalle. L’hanno condivisa in tanti. Le mie esecuzioni, comunque, sono amatoriali», ci tiene a chiarire. «Se incontrassi un professionista, gli chiederei in che modo non perdere l’ispirazione e mantenere la costanza. Ritengo che la continuità sia fondamentale. Su “MC Photos” cerco di dare un punto di riferimento agli utenti: ogni giorno, alla stessa ora, possono scoprire un nuovo angolo di Piacenza».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.