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Lo smog (celato) del riscaldamento a legna. Ecco numeri e divieti sui caminetti
Sul banco degli imputati ambientali non ci sono solo le automobili, ma anche i caminetti, che – stando alla Direzione regionale dell’ambiente francese – inquinano quasi come un diesel. Le rilevazioni di Arpa Lombardia danno manforte a questo dato: la combustione del legno rappresenterebbe il 45% delle polveri fini Pm10 che oscurano il cielo della Penisola, classificandosi tra le prime fonti di smog. Secondo altri studi scientifici, l’utilizzo delle biomasse per il riscaldamento residenziale starebbe causando la diffusione di emissioni di particolato e aumentando l’inquinamento atmosferico. «Si tratta di una combustione gravemente dannosa per la salute», ha confermato a “Wired” Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico Cnr.
È un quadro preoccupante, che dovrebbe mettere in allerta le istituzioni sull’efficienza delle stufe alimentate a legna, segatura e pellet. Perché a rimetterci, come spesso accade, è la salute dei cittadini, soprattutto di chi vive in città. Il Rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016”, pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente, segna numeri preoccupanti su questo versante: 467mila morti premature ogni anno per lo smog. Una ricerca del progetto Viass del Centro controllo malattie del Ministero della Salute attesta 30mila decessi l’anno in Italia dovuti all’impatto del particolato fine.
Il divieto alle biomasse nel Comune di Piacenza
A Piacenza, il sindaco Patrizia Barbieri ha sottoscritto un’ordinanza che fissa dall’1 gennaio al 31 marzo 2018 il divieto di utilizzare combustibili solidi per il riscaldamento domestico con efficienza energetica inferiore al 75% nelle unità immobiliari dotate di sistema multi-combustibile. Quando si hanno a disposizione alternative meno nocive, dunque, i combustibili solidi sono i primi a dover essere spenti.
L’input è giunto dal Piano Aria Integrato Regionale, che in sintesi vieta l’impiego del “riscaldamento a biomassa negli impianti con efficienza energetica inferiore al 75% e nei caminetti aperti, siti in unità immobiliari dotate di sistema multi-combustibile nei comuni a quota altimetrica inferiore ai 300 metri”. Inoltre è stata introdotta la classificazione ambientale dei generatori di calore a legno, basata su cinque classi (da 1 a 5 stelle) in funzione di emissioni e rendimenti. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Calore Pulito del Comune di Piacenza.
Urge un’opera di sensibilizzazione
La trasgressione del regolamento comporta una multa da 25 a 300 euro. Le verifiche spettano alla Polizia municipale. Eppure, non risulterebbe essere mai stato avviato un censimento comunale di questi impianti, che – nonostante le aspettative – non sempre sono ecologici. «Riusciamo a organizzare solo controlli a campione, è impensabile un accertamento a tappeto in tutte le abitazioni», ha dichiarato sulla tematica l’assessore all’ambiente Paolo Mancioppi durante un incontro pubblico alla Besurica. Oltre a sanzionare eventuali illeciti, a Piacenza sarebbe fondamentale predisporre un’opera di sensibilizzazione sui limiti (per lo più sconosciuti) a stufe e caminetti.
Thomas Trenchi