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Elezioni politiche, a Piacenza recarsi alle urne costerà quasi 300mila euro

Mentre i partiti rispettano le tradizioni e litigano per spartirsi gli spazi di potere, una certezza si materializza all’orizzonte: a Piacenza, le elezioni politiche del 4 marzo costeranno quasi 300mila euro.
Nel dettaglio, con determinazione dirigenziale del 12 gennaio 2018, sono stati stanziati 271.267 euro e 77 centesimi come “spesa complessiva presunta da sostenersi per l’organizzazione delle elezioni alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica”. L’esercizio del diritto (o dovere) democratico si misura anche in risorse economiche.
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I costi in programma deriveranno dalle “competenze corrisposte ai componenti dei seggi elettorali; retribuzione di prestazioni di lavoro straordinario; stampati non forniti direttamente dallo Stato; trasporto del materiale di arredamento delle singole sezioni elettorali dai locali di deposito ai seggi; montaggio e smontaggio delle cabine; collegamenti telefonici; propaganda elettorale; spese postali; erogazione dei buoni pasto”. Le uscite troveranno copertura finanziaria nel capitolo “Elezioni e consultazioni popolari – Anagrafe e stato civile” del bilancio di previsione 2018.
I tetti di spesa dei singoli candidati
Le casse dei partiti in rosso e i tagli ai rimborsi elettorali non faciliteranno le campagne promozionali dei candidati, che tuttavia stavolta – oltre a manifesti, gadget, giornali, radio e televisioni – potranno puntare sulla diffusione della propria immagine via social network. Il Sole 24 Ore riporta i “tetti” di spesa previsti per legge. Per i singoli candidati il limite è di 52mila euro per ogni circoscrizione o collegio (più un’aggiunta di 0,01 euro per ogni residente nelle circoscrizioni o collegi in cui il candidato si presenta). Visto che alla Camera un collegio uninominale ha in media 250mila abitanti (500mila al Senato) e un milione quello plurinominale (2 milioni al Senato), i tetti di spesa per gli aspiranti deputati si aggirano attorno ai 54.500 euro nell’uninominale e 62mila euro nei collegi plurinominali (per i senatori rispettivamente 57mila euro nell’uninominale e 72mila euro nei collegi plurinominali).
Come funziona la legge elettorale
Con la nuova legge elettorale, soprannominata “Rosatellum”, alla Camera ci saranno 232 collegi uninominali, in cui ogni partito o coalizione presenterà un solo candidato. Verrà eletto chi otterrà almeno un voto in più degli altri nel collegio. Per l’assegnazione degli altri 386 seggi si utilizzerà un metodo proporzionale: ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati e si conteranno i voti ricevuti da ogni lista, eleggendo un numero di parlamentari proporzionale ai voti ottenuti. Al Senato, i collegi uninominali saranno 102 e i collegi del proporzionale 207ì. Ognuno potrà esprimere un solo voto, impossibile in modalità disgiunta: il voto andrà al candidato del suo collegio (per la quota maggioritaria) e alle lista che lo appoggia (per la quota proporzionale).
