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«Gli ambulanti sporcano il centro storico». Come funziona la pulizia “post mercato”

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Piazza Duomo e Piazza Cavalli sarebbero vittime della «noncuranza degli ambulanti che, quando sbaraccano, spargono rifiuti ovunque». Sportello Quotidiano ha intercettato diverse critiche di residenti e passanti sulle condizioni in cui versano i fulcri del centro storico cittadino appena dopo il mercato settimanale. «Nel primo pomeriggio bisogna scavalcare pacchi, confezioni, bucce, avanzi alimentari e borsette. Per terra lasciano di tutto, siamo stufi di aprire la finestra e assistere a questo scempio», ha strillato un abitante. E in effetti, sacchetti di plastica, fogli di giornale, fascette, elastici, ortaggi e scatoloni sono sparsi ovunque, comportando una distesa di spazzatura che si disperde nell’ambiente.

Certi ambulanti (ammontano a 170 quelli con le licenze nel cuore di Piacenza) hanno difeso la categoria: «Non è colpa nostra, ma dei pedoni. Qualcuno vuole il mercato di fronte a casa, e poi si lamenta…». Ma non tutti: «Gli addetti di Iren lavorano bene, lavano e rimuovono l’immondizia con puntualità. Alcuni miei “colleghi di piazza”, tuttavia, non si preoccupano della pulizia. Iren fornisce a ogni banco i sacchi per raccogliere il pattume: ognuno dovrebbe raggrupparli e impilarli sulla propria postazione per facilitare le operazioni, senza abbandonare altri residui sulla pavimentazione. Sotto al tavolo, in mezzo alla mia merce, trovo sempre tanta sporcizia spinta dal vento. Questa inciviltà appartiene sia agli esercenti italiani sia agli extracomunitari».

I camion di Iren al mercoledì e al sabato arrivano poco prima delle ore 14. I netturbini in tuta arancione raccolgono i sacchi neri confezionati dagli ambulanti diligenti, mentre afferrano manualmente con il “braccio-pinza” i rifiuti singoli gettati in mezzo alla piazza dai trasgressori, spingendoli sulla strada tra le grinfie dello spazzatore elettrico.

Il proprietario di un negozio vicino ai portici di Piazza Duomo ha rincarato la dose: «Siamo nel salotto di Piacenza, è inammissibile questo comportamento. Perché i venditori non smaltiscono autonomamente i rifiuti, invece di disseminarli a cielo aperto?». Naturalmente, gli intervistati hanno preferito mantenere l’anonimato: le guerre tra vicini di casa – in questo caso mercanti, commercianti e residenti – sono le più feroci.

Le mansioni aziendali di Iren

Iren gestisce i servizi di raccolta rifiuti (anche ingombranti a domicilio), svuotamento dei cestini e pulizia di strade, tombini, fessure a lato dei marciapiedi e graffiti sui muri. Inoltre ha organizzato a Piacenza tre centri di raccolta dei rifiuti differenziati. L’azienda opera anche nei settori dell’energia elettrica e termica per teleriscaldamento, del gas e della gestione dei servizi idrici integrati, ambientali e tecnologici. Il gruppo, di cui il Comune di Piacenza è socio azionista, opera in un bacino multi-regionale e ha sede a Reggio Emilia con poli a Torino, Genova, Parma e Piacenza. Agli esordi del loro mandato, gli assessori Paolo Mancioppi e Filiberto Putzu – animati dall’annunciato spirito di “Rinascimento civico” – avevano convocato nella sede comunale di viale Beverora i rappresentanti di Iren a scopo conoscitivo e migliorativo. La partita della pulizia “post mercato”, però, si gioca soprattutto sul buonsenso individuale.

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Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.