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Il Fillmore è morto. Viva il Fillmore. È in vendita lo storico locale magiostrino

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Questo articolo contiene una forte dose di conflitto di interessi, giusto premetterlo. Perché chi scrive, tramite l’associazione Ladri di Fragole, ha cercato negli ultimi due anni di riportare in vita – in pianta stabile o saltuariamente – lo storico locale magiostrino. Senza successo, evidentemente. Lo spirito, ci auguriamo, rimarrà vivo con il Fillmore Summer Festival, che nel 2018 tornerà con la sua seconda edizione il 20 e 21 luglio nel chiostro dei frati di Cortemaggiore.

L’altro giorno, infatti, ricevo una chiamata dalla proprietà, la quale mi ribadisce il fatto che il Fillmore è in vendita e se posso divulgare il prezzo e le modalità per l’acquisto. È una sconfitta per noi che ci abbiamo provato e per tutti gli appassionati di musica (e non solo) che negli anni speravano in una rinascita di un luogo sacro, che ancora suscita emozioni e passioni. Ma tant’è, quindi bisogna andare avanti e giustamente vi riportiamo la notizia nuda e cruda.

Il Fillmore è in vendita a un prezzo d’investimento. Per informarsi sui dettagli dell’acquisto è possibile contattare lo studio tecnico Rancan di Cortemaggiore al numero: 0523 832056.

E fino a qui abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti. È comunque impossibile non ricordare cosa sia stato il Fillmore per la musica italiana come punto di riferimento di tutto il Nord Italia. Il locale dalla fine degli anni ’70 ha ospitato nomi del calibro di Patti Smith e Vasco Rossi. Un ex cinema, riadattato in club, che è stato caratterizzato per l’acustica invidiabile e ha attirato nel paese della provincia di Piacenza anche altri nomi come Francesco De Gregori, Jovanotti, Carmen Consoli, fino ad arrivare a Jonathan Davis dei Korn, oppure tutta la scena punk anni ’90, dai Punkreas alle Porno Riviste e i Derozer o quella alternativa del nuovo millennio capitanata da Tre allegri ragazzi morti e Verdena, per non parlare di blues e jazz, con in testa Michel Petrucciani.

I grandi artisti italiani in difesa del locale

A testimoniare quanto il Fillmore sia ancora vivo nella memoria, non solo degli spettatori, gli artisti famosi che lo scorso anno si prestarono a sostenere il festival estivo con un video: da Samuel dei Subsonica e Gianluca Grignani, passando per Andy dei Bluvertigo, Federico Poggipollini chitarrista di Ligabue, Edda dei Ritmo Tribale e Pino Scotto o coloro che poi effettivamente si esibirono, come Omar Pedrini dei Timoria e AmbraMarie. Oppure come le migliaia di appassionati che, dopo un post volutamente provocatorio apparso sulla pagina Facebook del locale (“Se il Fillmore dovesse riaprire, cosa non dovrebbe mancare?”) scrissero messaggi di affetto e cercarono di contribuire con idee e spunti alla speranza di rivederlo in vita.

Niente da fare. Per ora. Perché se è vero che il Fillmore è in vendita, è vero anche che qualcuno potrebbe ancora decidere di acquistarlo per rinverdirne i fasti. Difficile. Molto difficile. Eppure sognare, come abbiamo fatto finora, non costa nulla. Per adesso non possiamo far altro che limitarci a prendere atto della realtà.

Il Fillmore è morto. Viva il Fillmore!

Gianmarco Aimi

Muove i primi passi alla Cronaca e dopo un anno passa alla Libertà. Nel frattempo entra nella redazione di Radio Sound. Da sei anni collabora con il Fatto Quotidiano e attualmente dirige le riviste Soccer Illustrate e Sport Tribune, oltre a essere tra i contributors di Riders magazine.