politica
Spazio Belleville, l’assessore Sgorbati: «Risparmieremo sui fondi erogati»

Dopo le vicende di Spazio 4, che tra mille diatribe ha assunto la funzione di “centro polivalente” con un’erogazione di fondi dimezzata, a Palazzo Mercanti sta per tornare un meteo (politico) turbolento. Al centro del dibattito, infatti, nelle prossime settimane ci sarà Spazio Belleville di via Capra. A fine marzo scadrà la gestione della cooperativa L’Arco, alla quale il centrosinistra assegnava circa 60mila euro annui per garantire (testualmente dal sito) “attività didattiche per le scuole sui temi dell’intercultura e dell’integrazione” e “percorsi di cittadinanza per una maggiore inclusione dei cittadini stranieri” nel quartiere multietnico di Porta Galera. Sui contenuti del nuovo bando dovrà esprimersi l’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati, che stamattina ha dichiarato a Sportello Quotidiano: «Manterremo una tendenza al risparmio sulle risorse destinate al centro, pur tutelando l’attività. Con l’assessore Zandonella, stiamo valutando eventuali modifiche o conferme alle funzioni attuali». Dalla maggioranza, lo scorso dicembre è arrivata anche l’indicazione del consigliere liberale Antonio Levoni, che ha contestato Spazio Belleville giudicandolo un «pozzo senza fine».
Le associazioni della zona, aderenti al Tavolo di Porta Galera, hanno alzato i campanelli d’allarme, inviando una lettera al sindaco Patrizia Barbieri. “Si prenda in dovuta considerazione il servizio svolto fino ad oggi da Spazio Belleville. La collaborazione che tale organizzazione ha avuto con i soggetti firmatari del presente appello nell’arco di tre anni e, ancor prima, per ben 20 anni, con il centro Caprasquare, è andata ben oltre ogni sperabile aspettativa. Spazio Belleville è stato partner indispensabile per le molte iniziative svolte nel quartiere, portando i frutti del lavoro degli educatori e consentendo la partecipazione di ragazzi e ragazze capaci di socializzare, dediti alla legalità e perfettamente integrati nella comunità”.
“L’eccezionalità e il punto di forza della struttura è quello di aver assistito, monitorato e governato i processi di progressiva trasformazione del quartiere – scrivono le associazioni -, fin dall’inizio del manifestarsi dei fenomeni di immigrazione con conseguente pericolo di sofferenza e devianza nel mondo giovanile in genere (perdita di identità, assunzione di sostanze, bullismo, illegalità). Spazio Belleville ha altresì svolto un lavoro importante nel favorire la scolarizzazione di giovani di origine e cultura straniere, il contrasto all’abbandono e il progressivo isolamento dal contesto sociale esterno che rende possibile quella inclusione sociale che è strumento indispensabile per la coesione sociale. Da tutto questo si evince quanto la natura e la mission del Centro possano soltanto superficialmente essere definite ludiche”.
“Da quando si è realizzato l’auspicio di ospitare nel quartiere il Centro Interculturale, i legami tra i sottoscrittori della presente lettera e gli educatori di Spazio Belleville si sono ulteriormente arricchiti. Con il presente appello, dunque, le realtà del Terzo Settore operanti nel quartiere sono a chiedere che il nuovo governo della città non vanifichi l’attività che in questi anni è stata fatta togliendo loro un valido ed efficace partner di lavoro”.
