politica
Il quotidiano “Libertà” verrà stampato a Mantova. Lo sciopero dei lavoratori
Il giornale non verrà più stampato nello stabilimento di proprietà, così i lavoratori poligrafici del quotidiano “Libertà hanno deciso di indire uno stato di agitazione.

I lavoratori poligrafici del quotidiano “Libertà” di Piacenza, riuniti in assemblea con le segreterie territoriali di SLC CGIL e FISTel CISL, hanno deciso di indire uno stato di agitazione. «La situazione all’interno del quotidiano piacentino è degenerata nelle ultime settimane. La “Libertà” ha deciso che dal 1° marzo 2018 il giornale non verrà più stampato nello stabilimento di proprietà», collocato in strada dei Dossarelli, «ma in un centro stampa esterno a Mantova», scrivono le sigle sindacali. «A fronte del continuo rifiuto della Direzione Aziendale di prendere in considerazione le proposte sindacali per evitare effetti traumatici sugli operatori del centro stampa, i lavoratori hanno deciso di mobilitarsi con una giornata di sciopero per mercoledì 14 febbraio».
La nota prosegue spiegando che «i lavoratori poligrafici della “Libertà” sono consapevoli delle problematiche presenti nel settore; un settore che vede il quotidiano chiudere il bilancio, anche per il 2018, con un utile di quasi un milione di euro. Con una situazione economica certamente non complicata, l’assemblea non comprende le resistenze aziendali nel riconoscere gli opportuni aiuti ai colleghi considerati in esubero. Si invita l’Azienda a un’ulteriore riflessione al fine di evitare una vertenza che rischia di non concludersi con la sola mobilitazione del 14 febbraio».
A dicembre, Stefano Cavalli, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, ha espresso la solidarietà ai lavoratori dello stabilimento. Il giornale, per tutta la sua storia, è stato stampato nella sede di via De Benedettine. Da pochi anni il gruppo editoriale – guidato dalla famiglia Prati-Ronconi – ha investito sul nuovo centro stampa dei Dossarelli, dotandolo anche di una rotativa full-color e di una macchina ecologica per aggiungere il nome e il recapito degli abbonati direttamente sulla copia di “Libertà” a loro destinata, rimpiazzando le etichette e incidendo sul risparmio ambientale. Questa inversione di rotta ha colto impreparati i dipendenti.
